Finlandia nella NATO: il via libera della Turchia
Finalmente qualcosa si smuove e la Turchia ratifica la sua decisione in merito all’ingresso della Finlandia nella NATO. Ankara è invece ancora di ostacolo per la Svezia condannando un atteggiamento troppo timido nei riguardi di manifestanti antiturchi. A congelare la situazione è stato a lungo tempo l’atteggiamento “ostile” dei due Paesi scandinavi verso la Turchia, come ad esempio la decisione di vietare l’esportazione di armamenti verso la Turchia. Per ottenere la piena approvazione, Svezia e Finlandia hanno fatto di tutto per guadagnarsi la fiducia di Ankara ed ovviamente il suo voto.
Perché la Turchia ostacola l’ingresso di Svezia e Finlandia nella NATO?
L’ingresso di Svezia e Finlandia nella NATO è stato duramente ostacolato dalla Turchia. Il divieto sulle esportazioni di armamenti verso la Turchia ha peggiorato sensibilmente le relazioni tra i Paesi. Il blocco era giustificato da una politica violenta di Ankara nei confronti dei curdi siriani; tuttavia, il Presidente Erdoğan la pensa tuttora diversamente.
Anche la politica interna turca ha un suo peso, essendo l’espansione della NATO tra le questioni più discusse ai fini delle elezioni parlamentari del giugno 2023. Dogu Perincek, leader del Partito della Madrepatria, sosteneva che l’espansione della NATO è un pericolo da evitare e non è l’unico politico turco diffidente verso l’Alleanza e in particolare gli USA.
Il via libera della Turchia all’ingresso della Finlandia nella NATO
Con un bel po’ di ritardo rispetto agli altri alleati favorevoli, anche l’Ungheria approva la Finlandia nella NATO il 27 marzo 2023; l’ultimo voto è quindi quello della Turchia che arriva poco dopo, ovvero il 30 marzo. I deputati turchi assicurano quindi alla Finlandia l’ingresso nell’Alleanza.
Ufficialmente resta ancora qualche piccolo step ma nulla di rilevante ora che l’ostacolo più grande è stato superato. Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, annuncia così il vicino ingresso della Finlandia:
“Accolgo con favore il voto della Grande Assemblea Nazionale della #Turchia per completare la ratifica dell’adesione della #Finlandia. Questo renderà l’intera famiglia della #NATO più forte e più sicura”.
La Svezia attende da sola il suo turno: arriverà?
Mercoledì, il Segretario di Stato per le comunicazioni e le relazioni internazionali dell’Ungheria Zoltán Kovács ha dichiarato che sono troppe le lamentele da affrontare prima della ratifica per la Svezia. Chiarisce che non è un “no” ma che occorre lavorare per colmare il divario creato nel corso degli anni tra i due Paesi.
Molto più dura la risposta turca: Erdoğan ha già comunicato che la Turchia non approverà l’adesione della Svezia alla NATO a meno che il Paese non estradi i “terroristi”. Probabilmente il Presidente turco si riferisce anche a Rasmus Paludan, ledear del partito danese di estrema destra Stram Kurs noto per bruciare libri del Corano in pubblico. Durante una manifestazione del 27 gennaio ha dato fuoco al sacro testo dell’Islam davanti all’ambasciata turca a Stoccolma per protestare contro l’opposizione della Turchia all’ingresso delle due nazioni nella NATO. Erdogan ha accusato la Svezia di essere troppo permissiva e di difendere terroristi. La Svezia al momento si rifiuta di accogliere le richieste di estradizione e la situazione resta così congelata.
Non perdere gli altri articoli MarineCuE!
Il giallo dei gasdotti Nord Stream continua dallo scorso 26 settembre, quando il sabotaggio dell’infrastruttura inasprì ulteriormente i rapporti tra NATO e Russia. La NATO accusava i russi mentre il Cremlino negava ogni responsabilità puntando il dito contro gli USA. Ad ogni modo, in seguito a quell’evento, i Paesi europei hanno intensificato la difesa delle proprie infrastrutture sottomarine. Ancora sono ignoti i responsabili del sabotaggio e nel frattempo spuntano nuove ipotesi. Secondo alcuni media, dietro il giallo dei gasdotti Nord Stream potrebbero esserci addirittura gli ucraini.
Un settore in rapida espansione è quello dei veicoli senza pilota. Che siano controllati da remoto o totalmente autonomi tali unità trovano grande applicazione sia in campo civile che militare. In particolare, in questo articolo parliamo di navi controllate da remoto. Hanno raggiunto un traguardo importantissimo le navi della prima classe workboat RC Dock ottenendo la classificazione dal registro RINA.