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Migranti sbarcano a Salerno: Ocean Viking salva altre 92 anime

Su decisione del Ministero dell’Interno 92 migranti sbarcano a Salerno. Dopo un viaggio in mare estremamente pericoloso i naufraghi trovano infine la salvezza grazie all’intervento della Ocean Viking. Quest’ultima è una nave di SOS Mediterranee, organizzazione umanitaria europea che volge ogni sforzo al soccorso in mare di migranti. Dai dati dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni è possibile apprendere che solo nel primo trimestre dell’anno sono già morte nel Mediterraneo centrale almeno 410 persone. È chiaro che occorre fare di più per aiutare chi disperatamente cerca un futuro per se stesso e i propri figli.

92 migranti sbarcano a Salerno: il secondo sbarco nella città del 2023

I migranti sbarcano a Salerno dopo un estenuante viaggio reso ancora più difficile dal mal tempo. Dei 92 naufraghi tratti in salvo, 9 sono donne e 40 minorenni senza accompagnatori. Avevano lasciato l’Africa a bordo di un gommone sovraccarico e sgonfio rischiando di perdere tragicamente la vita nel Mediterraneo.

Purtroppo sono sempre di più le persone che tentano questa estrema via di fuga. La meta principale resta la vicina Sicilia ma anche la Calabria assiste ad un aumento impressionante di sbarchi sulle proprie coste. Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, ha manifestato tutta la sua preoccupazione a riguardo. La pressione è decisamente alta ed è necessaria una risposta più energica a livello europeo.

La risposta aggressiva libica alle operazioni di soccorso

Secondo SOS Mediterranee, le forze navali libiche assumono atteggiamenti ostili nei confronti delle navi di soccorso. La mattina del 25 marzo, racconta l’Organizzazione in un comunicato stampa, la Ocean Viking ha subito minacce con armi da fuoco.

Durante una missione di soccorso in mare la nave è stata raggiunta da una motovedetta libica in acque internazionali. Prima di iniziare le operazioni di soccorso volte a salvare 80 persone in mare, i militari hanno iniziato a sparare in aria; la nave, temendo per il proprio equipaggio, ha deciso di allontanarsi lasciando l’area. L’aereo civile di sorveglianza Seabird 2, gestito dalla ONG Sea Watch, ha assistito alla scena. Dall’alto, l’equipaggio ha osservato i militari recuperare i naufraghi con l’intento di riportarli in Libia. SOS Mediterranee denuncia l’accaduto e rende noto che questa è la seconda volta che la guardia costiera libica mette in pericolo naufraghi e volontari.

La motovedetta libica intima alla nave Ocean Viking di allontanarsi (Fonte: SOS Mediterranee)

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Il giallo dei gasdotti Nord Stream continua dallo scorso 26 settembre, quando il sabotaggio dell’infrastruttura inasprì ulteriormente i rapporti tra NATO e RussiaLa NATO accusava i russi mentre il Cremlino negava ogni responsabilità puntando il dito contro gli USA. Ad ogni modo, in seguito a quell’evento, i Paesi europei hanno intensificato la difesa delle proprie infrastrutture sottomarine. Ancora sono ignoti i responsabili del sabotaggio e nel frattempo spuntano nuove ipotesi. Secondo alcuni media, dietro il giallo dei gasdotti Nord Stream potrebbero esserci addirittura gli ucraini.

Un settore in rapida espansione è quello dei veicoli senza pilota. Che siano controllati da remoto o totalmente autonomi tali unità trovano grande applicazione sia in campo civile che militare. In particolare, in questo articolo parliamo di navi controllate da remoto. Hanno raggiunto un traguardo importantissimo le navi della prima classe workboat RC Dock ottenendo la classificazione dal registro RINA.

Finalmente qualcosa si smuove e la Turchia ratifica la sua decisione in merito all’ingresso della Finlandia nella NATO. Ankara è invece ancora di ostacolo per la Svezia condannando un atteggiamento troppo timido nei riguardi di manifestanti antiturchi. Anche la politica interna turca ha un suo peso, essendo l’espansione della NATO tra le questioni più discusse ai fini delle elezioni parlamentari del giugno 2023. Dogu Perincek, leader del Partito della Madrepatria, sosteneva che l’espansione della NATO è un pericolo da evitare e non è l’unico politico turco diffidente verso l’Alleanza e in particolare gli USA.

Christian Cione

Studente magistrale di Ingegneria Navale presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II. Scrivo articoli inerenti allo scenario marittimo e cantieristico internazionale con maggiore attenzione verso tematiche ambientali e militari.

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