Un settore in rapida espansione è quello dei veicoli senza pilota. Che siano controllati da remoto o totalmente autonomi tali unità trovano grande applicazione sia in campo civile che militare. In particolare, in questo articolo parliamo di navi controllate da remoto. Hanno raggiunto un traguardo importantissimo le navi della prima classe workboat RC Dock ottenendo la classificazione dal registro RINA.
RC Dock nasce nel 1998 come costruttore di gommoni rigidi e USV per applicazioni civili e forze armate. Attualmente è leader mondiale nella progettazione e produzione di USV e sistemi automatizzati di ormeggio, lancio e recupero degli stessi (LARS).
Delle sue nuovissime imbarcazioni da lavoro autonome, il RINA ha già classificato la prima unità. Gli operatori sono in grado di guidare la nave in missioni offshore come ispezioni, operazioni di manutenzione e riparazione sottomarina.
Le workboat RC Dock, chiamate “Marine Autonomous Robotic Intervention Platform” (MARIP), raggiungono i 12 metri di lunghezza. Possono monitorare in maniera continua l’area marina in cui navigano, riportando informazioni riguardo dati ambientali o scovare attività illecite. Tutto questo è possibile grazie ad una squadra di osservazione che non è sulla nave ma a terra.
Secondo Ronald J. Kraft, direttore e fondatore di RC Dock Engineering BV, queste navi trovano facilmente impiego. Innanzitutto, è difficile trovare equipaggi disposti a trascorrere molto tempo in mare per condurre missioni di ricerca o sorveglianza. Utilizzare navi autonome è vantaggioso, inoltre, sia perché l’equipaggio può essere ridotto, sia perché questo non è esposto a pericolo:
“È importante notare che anche l’industria sta comprendendo che non si tratta di eliminare posti di lavoro ma solo di spostarli in un ambiente più sicuro a terra e di cambiare le competenze richieste.”
Guido Garufi, Business Development Manager Benelux & North of France del RINA, afferma che le navi autonome a controllo remoto sono il futuro per molti settori del trasporto marittimo:
“Questo entusiasmante progetto con RC Dock vede la nostra prima approvazione di questo tipo di imbarcazione e ci fornisce una preziosa esperienza per supportare il settore nell’adozione di una sempre maggiore automazione”.
Il RINA ha lavorato a stretto contatto con RC Dock e le autorità marittime per rispondere a dubbi e valutare eventuali ostacoli a questo traguardo. La salvaguardia della navigazione è sempre al centro dell’attenzione e in questo caso si parla molto di sicurezza informatica. Ancora Ronald J. Kraft afferma che questo è solo l’inizio nel mondo navale così come i mezzi autonomi continuano sempre più ad espandersi negli altri settori industriali.
Il giallo dei gasdotti Nord Stream continua dallo scorso 26 settembre, quando il sabotaggio dell’infrastruttura inasprì ulteriormente i rapporti tra NATO e Russia. La NATO accusava i russi mentre il Cremlino negava ogni responsabilità puntando il dito contro gli USA. Ad ogni modo, in seguito a quell’evento, i Paesi europei hanno intensificato la difesa delle proprie infrastrutture sottomarine. Ancora sono ignoti i responsabili del sabotaggio e nel frattempo spuntano nuove ipotesi. Secondo alcuni media, dietro il giallo dei gasdotti Nord Stream potrebbero esserci addirittura gli ucraini.
Ancora una volta il designer Pierpaolo Lazzarini fa sognare con un’altra idea pionieristica: lo yacht Plectrum. Questo panfilo nasce osservando le imbarcazioni dotate di foils con l’intento di raggiungere elevatissime velocità. Il progetto infatti punta a rendere Plectrum il più veloce yacht della sua categoria. Plectrum si solleva sopra la superficie dell’acqua grazie a tre motori da 5000 CV ognuno. La tecnologia foils è prevista cona estensione regolabile fino a 20 metri che può però essere ridotta a 15 metri quando lo yacht è all’ormeggio o all’ancora. Il pescaggio invece ammonta a 6,5 metri.
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