Guerra Russia-Ucraina

La Russia non vuole la pace: la vittoria sul campo è l’unica via

Per il Segretario generale della NATO Jens Stoltenberg la Russia non vuole la pace. Durante la riunione del 20 gennaio 2023 a Ramstein, in Germania, il Segretario descrive uno scenario drammatico. A rendere ancora più cupa la riunione, presieduta dal Segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austin, è stato il discorso in video del Presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelenskyy. La NATO decide di intensificare l’invio di armi in Ucraina perché solo ottenendo risultati sul campo di battaglia si può sperare nella ritirata delle truppe russe.

Jens Stoltenberg denuncia che la Russia non vuole la pace

Il Segretario Jens Stoltenberg afferma che la Russia non vuole la pace anzi si prepara ad una lunga guerra. Da questa prima considerazione si arriva all’urgenza di intensificare ancora di più il sostegno militare cosicché l’Ucraina liberi il territorio occupato. La vittoria sul campo è l’unica via per allontanare le truppe russe dal Paese invaso:

“Come la maggior parte delle guerre, è probabile che questa si concluda al tavolo dei negoziati ma ciò che accade nei negoziati è direttamente collegato a ciò che accade sul campo di battaglia, quindi dobbiamo ora fornire più armi all’Ucraina”.

Il Segretario Generale ha anche sottolineato l’importanza di aumentare l’assistenza non prettamente militare: la NATO sta fornendo all’Ucraina carburante, cibo, forniture mediche e altri beni assolutamente vitali.

La Russia non vuole la pace ma gli alleati sono pronti

Ancora Stoltenberg ha ringraziato il Segretario alla Difesa Lloyd Austin per la leadership degli Stati Uniti nel fornire significativi aiuti militari all’Ucraina. Oltre agli USA, le nazioni alleate sono pronte a fare ancora di più, difatti molti Paesi già sostengono la campagna di liberazione dell’Ucraina.

Recentemente partner e alleati della NATO tra cui Francia, Germania, Danimarca, Canada, Paesi Bassi e Svezia hanno annunciato un nuovo vigoroso sostegno militare. Grazie a questi Paesi, l’Ucraina avrà a disposizione nuove difese aeree e veicoli corazzati. Rispondono all’appello anche Regno Unito e Polonia, pronti a fornire carri armati leggeri e pesanti. Il Segretario generale della NATO invita tutti gli altri a seguire l’esempio.

Altro sforzo assolutamente necessario è aumentare la produzione di munizioni e pezzi di ricambio così come fornire assistenza, manutenzione e corsi di formazione. Proprio la questione degli approvvigionamenti sarà un argomento chiave per la riunione dei Ministri della Difesa Nato a febbraio.

On Wednesday (21 December 2022), NATO Headquarters in Brussels, Belgium, joined other international landmarks and switched off lights at 20.00 local time in solidarity with Ukraine
(photo: NATO)

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Da qualche giorno la Norvegia osserva con sospetto le attività della nave russa Admiral Gorshko. Nonostante l’unità si trovi in acque internazionali, la sua presenza mette in allerta il Paese scandinavo. La fregata in questione è tra le navi militari più potenti a disposizione del presidente Vladimir Putin: sfoggiarla così è forse l’ennesimo tentativo di intimorire gli alleati NATO più vulnerabili?

La NATO sceglie di schierare uno stormo di aerei di sorveglianza jet AWACS in Romania nelle vicinanze della città di BucarestL’arrivo degli aerei Airborne Warning and Control System (AWACS) è previsto entro la giornata di oggi 17 gennaio 2023. Le unità avranno il compito di rafforzare la presenza dell’Alleanza nella regione e soprattutto monitorare le mosse della Russia. Dall’inizio della guerra la NATO ha aumentato sempre di più il numero di aerei militari in Europa

La prima delle navi a protezione delle infrastrutture sottomarine del Regno Unito è già pronta. Nella giornata di ieri, 19 gennaio 2023, era infatti nel Merseyside in attesa di nuove istruzioni. Le navi e gli equipaggi dovranno prepararsi entro sei mesi a proteggere cavi di telecomunicazione, oleodotti e gasdotti. La guerra in Ucraina ha dimostrato che la Russia è pronta a tutto pur di vincere, anche distruggere infrastrutture chiave a danno della popolazione civile. Con queste considerazioni è una scelta obbligata disporre il prima possibile di mezzi capaci di difendere a tutti i costi i potenziali obiettivi del nemico.

Christian Cione

Studente magistrale di Ingegneria Navale presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II. Scrivo articoli inerenti allo scenario marittimo e cantieristico internazionale con maggiore attenzione verso tematiche ambientali e militari.

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