L’azienda Artemis Technologies lavora con grande zelo su barche volanti col fine di ridurre drasticamente le emissioni di anidride carbonica. Volendo essere precisi le imbarcazioni non volano nel vero senso della parola ma sfruttano gli stessi sistemi che consentono agli sportivi di sfrecciare durante le regate.
Abbiamo già parlato dell’uso di hydrofoil in un articolo relativo alla Coppa America. Ricordiamo che tali appendici generano una forza verticale detta “portanza” la quale solleva lo scafo dall’acqua con una logica simile a quella sfruttata dai velivoli. La drastica riduzione di superficie bagnata fa crollare la resistenza al moto con evidente effetto benefico in termini di consumi e quindi emissioni.
Il nome dell’azienda riprende quello della dea greca Artemide, protettrice dell’ambiente e degli animali. Da Artemis Racing ad Artemis Technologies, la squadra di Artemis lavora sodo per realizzare sistemi elettrici a zero emissioni, tra questi rientrano le “barche volanti”. Partendo dall’Università di Cambridge è ora leader mondiale nella progettazione di sistemi per yacht ad alte prestazioni e nello sviluppo di imbarcazioni da lavoro completamente elettriche che sfruttano foil.
Il lavoro della Artemis Technologies è riconosciuto dalla Maritime UK e dal Department for Transport. L’azienda ha anche preso l’impegno del Climate Hub per le PMI:
“Riconosciuti dalla campagna Race to Zero delle Nazioni Unite, ci siamo uniti a governi, aziende, città, regioni e università di tutto il mondo che condividono la stessa missione di raggiungere emissioni nette di carbonio pari a zero.”
Artemis Technologies website
Le barche volanti di Artemis sono un’eccellente soluzione per decarbonizzare il trasporto pubblico sulle vie d’acqua. Paragonando il traghetto EF-24 con altri mezzi, esso risulta più economico, silenzioso e soprattutto rispettoso dell’ambiente. Dal confronto dell’EF-24 con un traghetto a diesel è emerso dalle previsioni che, a parità di condizioni, in un anno utilizzare “barche volanti” abbatte sia le emissioni sia i costi di fuel.
Saranno tre le nuove fregate turche classe I che serviranno nella Marina militare della Turchia. La costruzione delle unità rientra in un piano che mira ad espandere le capacità della nazione nel fornire mezzi e sistemi alle proprie forze armate. Oltre a discutere sulle navi di superficie si è a lungo parlato di veicoli senza pilota, missili e siluri.
L’accordo tra Fincantieri e ONEX Group dà il via ad alla nuova linea di produzione di corvette Doha in Grecia. Le unità militari saranno costruite nei cantieri navali Onex Naval and Maritime di Elefsis. Questo accordo è molto importante non solo per i due gruppi ma per la Grecia. Porterà grandi vantaggi alla Difesa e soprattutto spronerà l’economia nazionale.
Dopo quattro lunghi anni, il Regno Unito festeggia il ritorno della fregata HMS Montrose. La compagnia che ha reso possibile una missione tanto lunga è la Babcock, la quale ha di recente festeggiato i 15 anni di supporto continuo in favore dei cacciamine classe Sandown impiegati nel Golfo del Nord.
La Marina militare australiana chiede alla società Anduril di potenziare l’XLUUV Dive-LD per adattarlo alle necessità della forza armata: iniziano così i lavori per dare vita a Ghost Shark. L’esterno è realizzato con tecniche di stampa 3D mentre con altri processi ciò che riguarda i sistemi interni.
Il 30 novembre 2022, il missile AGM-88G AARGM-ER (Advanced Anti-Radiation Guided Missile Extended) di Northrop Grumman completa il suo quarto test di volo. Il missile AGM-88G AARGM-ER migliorerà le capacità non solo delle forze navali ma anche di quelle aeree e terrestri. Ad effettuare il lancio del missile AGM-88G AARGM-ER durante il suo quarto test di volo è il velivolo della US Navy F/A-18 Super Hornet.
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