Storia Navale

Yuloh: ecco come si muovono le tradizionali barche cinesi

Lo yuloh è un remo timone sviluppato dai cinesi per spostare agevolmente piccole imbarcazioni, in genere da pesca. Nonostante le dimensioni e la forma dello yuloh siano tutt’altro che standardizzate, è comunque possibile riconoscerlo da alcune caratteristiche, in primis il funzionamento.

Illustrazione storica di due sampan cinesi (Shanghai)

L’invenzione dello yuloh come propulsore del sampan

Il sampan è un battello di modesta lunghezza; in media intorno ai 3 metri. La larghezza è assai ridotta e il fondo si presenta piatto. Costruite interamente in legno, l’uso principale di queste imbarcazioni è il trasporto di merci o persone. Alcuni tipi di sampan hanno anche una piccola sovrastruttura consentendo al proprietario di vivere a bordo.

Nonostante nate in epoca assai remota, è tutt’oggi possibile osservare i sampan navigare presso le coste del sud-est asiatico. La peculiarità di queste affascinanti imbarcazioni sta nel sistema di propulsione. Il rematore utilizza un particolarissimo remo timone chiamato yuloh, concepito appositamente per lo spostamento a bordo del sampan.

Come funziona lo yuloh, l’antico remo timone cinese

Come abbiamo già detto, lo yuloh non ha dimensioni e modelli fissi; si discosta tuttavia da altri remi per la curvatura. Lo yuloh poggia su di un perno e raggiunge l’acqua con una certa angolazione. Grazie appunto al perno, il remo timone cinese può ruotare e oscillare da un lato all’altro. Non c’è da temere che lo yuloh possa “scappare” dal perno in quanto è innanzitutto permuto su questo dalla forza peso, in più una corda contribuisce a tenerlo in posizione. La corda, in particolare, corre dalla parte inferiore dell’impugnatura fino a raggiungere il ponte di coperta.

Il remo timone cinese richiede due semplici movimenti: tirare e spingere. Spingere in avanti o tirare indietro l’asta consente lo spostamento della barca mentre il perno e la corda tengono opportunamente orientata la pala. Nello specifico si utilizzano entrambe le mani: una poggia sul remo mentre l’altra, sulla corda, segue la prima. Quando spingendo (o tirando) lo yuloh arriva a fine corsa, la corda si oppone e cambia il passo facendo difatti ruotare il remo timone.

Data una certa angolazione del remo timone, il lavoro del rematore genera una spinta propulsiva. Secondo alcuni, è stato proprio lo yuloh ad aver inizialmente ispirato il disegno delle eliche a vite che oggi conosciamo.

Ecco perché lo yuloh è ancora utilizzato

L’importante differenza tra lo yuloh ed un remo classico sta nella modalità di bloccaggio, cosa che è poi alla base del funzionamento dello stesso. Mentre il remo tradizionale è inserito di un oarlock; come abbiamo già detto lo yuloh poggia mediante un incavo (posto nella parte inferiore) sul perno. Utilizzare un remo classico richiede una buona parte del nostro lavoro meccanico per correggere e tenere fissa l’angolatura del remo.

Quanto detto risulta invece assai più agevole nell’alternativa cinese grazie al perno e la corda: basta spingere e tirare lo yuloh per muoversi senza troppa fatica. Proprio grazie a questo semplice ma ingegnoso meccanismo, lo yuloh è tutt’ora utilizzato in particolare nel mondo velico. Molte imbarcazioni durante le manovre (soprattutto in porti affollati) preferiscono governare e spostarsi a motori spenti sfruttando appunto lo yuloh.

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Christian Cione

Studente magistrale di Ingegneria Navale presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II. Scrivo articoli inerenti allo scenario marittimo e cantieristico internazionale con maggiore attenzione verso tematiche ambientali e militari.

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