I gruppi d’attacco NATO proteggeranno l’area euro-atlantica

220306-N-MW880-1455 ATLANTIC OCEAN (March 6, 2022) Ships from the George H.W. Bush Carrier Strike Group (GHWBCSG) transit the Atlantic Ocean following a straits transit training event. GHWBCSG is underway completing Group Sail as part of the routine training cycle. GHWBCSG is an integrated combat weapons system that delivers superior combat capability to deter, and if necessary, defeat AmericaÕs adversaries in support of national security. It achieves its mission by projecting the combined power of George H.W. Bush, Carrier Air Wing 7, Destroyer Squadron 26, and the Ticonderoga-class guided-missile cruiser USS Leyte Gulf (CG 55). (U.S. Navy photo by Mass Communication Specialist Seaman Apprentice Samuel Wagner)

I gruppi d’attacco NATO si impegnano per dimostrare che l’area euro-atlantica è sicura. In un recente articolo abbiamo riportato lo schieramento di 5 Carrier Strike Groups (CSG) alleati come risposta alla caduta di missili sul suolo polacco.

L’attività delle marine proseguirà per tutto il mese di novembre e avranno luogo nell’Oceano Atlantico settentrionale e nei mari Adriatico e Mediterraneo. Le unità che fanno parte dei cinque CSG sfruttano questa importante occasione per migliorare la coordinazione tra le flotte. Le Marine militari delle nazioni alleate non interrompono le missioni già in programma ma le integrano nelle strategie di difesa collettiva.

Sono in particolare 3 i gruppi d’attacco NATO fondamentali per la sicurezza

Compongono il cuore della flotta i 3 gruppi d’attacco NATO statunitense, francese e italiano. Quello della US Navy è il CSG George H.W. Bush naviga sotto il comando del contrammiraglio Dennis Velez. Quest’ultimo vede nella missione e nelle dimostrazioni congiunte un ottimo strumento per impressionare i rivali e scoraggiare le aggressioni. Evidenziare la stretta coesione delle forze armate e la interoperabilità tra alleati è importante in questo periodo scosso e incerto.

Le attività multicarrier dei 3 i gruppi d’attacco NATO dimostrano infatti l’abilità di nazioni anche tanto distanti di poter addestrare insieme i militari e operare per garantire la sicurezza in diversi domini di regioni particolarmente critiche. Il CSG francese è invece sotto la guida del contrammiraglio Christophe Cluzel. Egli sottolinea la difficoltà di operare su più vettori in maniera coesa, tuttavia i risultati sono sorprendenti. Sull’eco del “collega” statunitense, afferma che mantenere un atteggiamento orientato alla difesa pur mostrando i denti è ciò che serve per evitare destabilizzazioni nel Mediterraneo. La deterrenza e la difesa del suolo NATO orientale hanno la priorità in questo momento. L’altro CSG è quello italiano guidato dal contrammiraglio Vincenzo Montanaro che commenta così la missione:

“Le opportunità di interoperabilità tra forze e CSG testimoniano la forza della nostra Alleanza. Attualmente, le fregate italiane sono integrate nei gruppi d’assalto George H.W. Bush e francese, partecipando alle operazioni quotidiane dei nostri alleati. Il mese scorso, inoltre, la Marina militare italiana ha integrato pienamente le unità dello Standing NATO Forces Group Two nella nostra importante esercitazione biennale della flotta Mare Aperto 22-2”.

I gruppi d'attacco NATO si impegnano per dimostrare che l’area euro-atlantica è sicura. In un recente articolo abbiamo riportato lo schieramento di 5 Carrier Strike Groups (CSG) alleati come risposta alla caduta di missili sul suolo polacco. (gruppi d’attacco NATO)
George H.W. Bush Carrier Strike Group (photo: U.S. Navy by Mass Communication Specialist Seaman Apprentice Samuel Wagner)

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