Durante questo ultimo weekend di ottobre, l’Ucraina lancia un attacco a sorpresa con droni kamikaze. La disattenzione della Russia è costata cara alla flotta del Mar Nero che continua riportare gravi danni. Le forze armate ucraine danno il via ad una nuova era della guerra navale mettendo a punto una strategia d’attacco devastante.
Era il mese di aprile quando l’ammiraglia Moskva affondava sotto gli occhi dei marinai russi. Quell’evento è stato significativo per il conflitto perché ha incoraggiato l’Ucraina e pesato gravemente sul morale della Russia: ora tocca alla nuova ammiraglia Makarov. Un conflitto che doveva risolversi rapidamente dimostrando la supremazia russa sta invece mostrando al mondo che Davide sa come fare molto male a Golia. I droni ucraini sono estremamente pericolosi e Vladimir Putin dovrà presto inventarsi qualcosa o perderà completamente l’appoggio della flotta nel Mar Nero.
Le forze russe nel Mar Nero non sono più al sicuro: questo è il messaggio che minacciosamente porta la flotta di droni ucraini. Il 29 ottobre 2022 l’Ucraina lancia un devastante attacco a sorpresa contro i russi nella base di Sebastopoli con droni kamikaze. Per la prima volta assistiamo all’uso massiccio di veicoli unmanned nel ruolo di kamikaze e il risultato lascia tutti a bocca aperta.
Secondo le fonti, gli ucraini hanno schierato rapidamente 8 UAV (veicoli aerei) e 7 USV (veicoli di superficie) per colpire la base nemica sia da mare che dal cielo. Stando al resoconto la nuova ammiraglia russa ha subito importanti danni e con essa una nave MCM.
Segue la dichiarazione da parte del Ministero della Difesa russo attraverso il suo canale Telegram. Si legge che solo una nave MCM, la Ivan Golubets, ha riportato danni ma nulla di grave. Filmati che circolano in rete mettono in dubbio queste dichiarazioni: si osserva una fregata classe Admiral Grigorovich (probabilmente la Makarov) incapace di reagire e fermare l’attacco di un USV.
Nello stesso messaggio, il Ministero della Difesa afferma che la flotta russa stava scortando i mercantili nel “corridoio del grano” stabilito per scongiurare crisi alimentari. Poche ore dopo l’accaduto, la Russia sospende la sua partecipazione all’accordo sul grano.
Quando si parla di kamikaze l’immagine che subito viene in mente è quella di uno stormo di giovani giapponesi che pur di difendere la patria davano la vita. Il loro sacrificio ha portato all’affondamento di almeno 34 navi statunitensi e al danneggiamento di circa 370 unità. I droni kamikaze ucraini fortunatamente non richiedono un prezzo tanto alto a chi sfrutta tale strategia perché a sacrificarsi è il solo veicolo. I danni inflitti, tuttavia, restano comunque alti senza parlare del fattore psicologico: i soldati russi ora sanno di poter essere attaccati in qualunque momento da ondate di droni impossibili da fermare.
Le navi non riescono a frenare stormi e flotte di droni perché risulta estremamente complicato abbattere tanti piccoli nemici con armi convenzionali. I cannoni e i missili possono sicuramente distruggere un drone ma quando si parla di grandi numeri allora le cose si complicano: sicuramente qualche attacco andrà a segno.
La flotta del Mar Nero e le basi della Russia corrono un pericolo elevatissimo perché visti i risultati e il basso costo dei veicoli unmanned, è plausibile un nuovo attacco da parte dei droni kamikaze ucraini. Questo conflitto dimostra che i veicoli senza pilota non vanno sottovalutati anzi, occorre pensare a contromisure efficaci se si vuole restare a galla.
Le tecnologie sonar per UAV di Thales presentate durante la fiera Euronaval hanno suscitato grande interesse. Queste consentiranno ai velivoli senza pilota di rilevare e contrastare i sottomarini. Di consueto il tracciamento delle minacce subacquee avviene attraverso lo scambio di informazioni tra sonoboe e navi di superficie; Thales propone di effettuare la stessa triangolazione sostituendo la nave con un drone.
La norvegese Kongsberg Maritime si aggiudica il contratto con la DGA: fornirà alla Marina militare francese il veicolo autonomo Hugin Superior. l contratto giunge il 12 agosto del 2022 e vale all’incirca 4 milioni di euro. Esso prevede una serie di campagne per testare le capacità del veicolo in mare. La Marina militare francese punta sul migliorare il controllo dei fondali marini. Il drone è ciò che serve per raggiungere lo scopo e supportare la flotta e non solo nelle missioni di ricognizione. Come parte di questa strategia, la Marina francese ha iniziato le campagne nell’ottobre di quest’anno.
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