Gli Stati Uniti schiacciano l’acceleratore per aggiornare le armi nucleari in Europa il prima possibile. La priorità USA è aggiornare la B61-12 air-dropped gravity bomb prima del previsto. Secondo i precedenti piani, l’ordigno poteva senza problemi essere sostituito durante la prossima primavera ma con la guerra ancora in corso tutto salta.
La Russia sta alzando il tiro e la minaccia nucleare diventa col tempo più concreta. Sempre più esperti si sentono di mettere in guarda i Paesi europei e raccomandano di non sottovalutare le parole di Putin. Il conflitto non sta andando come voleva il Presidente della Russia: l’Europa continua a sanzionare la Russia e affronta discretamente la crisi del gas. Vladimir Putin si sta decisamente innervosendo e tra accuse e dichiarazioni troppo spesso impossibili da verificare, giustifica ogni azione intrapresa: è plausibile faccia lo stesso con le armi nucleari.
Per gli Stati Uniti è prioritario aggiornare aggiornare la B61-12 air-dropped gravity bomb e renderla disponibile nelle basi NATO. L’ordigno può essere gestito dai bombardieri dell’alleanza NATO. Brig. Gen. Patrick Ryde, portavoce del Pentagono, rassicura in una mail che l’aggiornamento non ha nulla a che fare con la guerra in Ucraina:
“La modernizzazione delle armi nucleari USA B61 è in corso da anni e prevede di sostituire in modo sicuro e responsabile le armi più vecchie con versioni aggiornate B61-12: fa parte di uno sforzo di aggiornamento a lungo pianificato e programmato”.
Che l’aggiornamento fosse in programma non è in dubbio ma perché anticiparlo di punto in bianco? Per qualcuno questa operazione può scoraggiare la Russia sia dall’impiegare armi nucleari sia dall’estendere il conflitto; altri prevedono un ulteriore e pericolosissimo aumento delle tensioni. Entrambe le parti concordano sul fatto che questo inverno sarà colmo di timori e preoccupazioni.
Arriva così l’inaspettata notizia che sorprende tutti: aggiornare le armi nucleari in Europa nei prossimi mesi. L’annuncio fatto durante una riunione tenuta a Bruxelles anticipa di qualche giorno l’esercitazione Steadfast Noon. Quest’ultima, con cadenza annuale, addestra i militari della NATO a gestire situazioni di conflitto con armamenti nucleari: durerà due settimane coinvolgendo uno stormo di circa 70 aerei.
Parallelamente la Russia fa lo stesso, preparando le truppe a simulazioni di un “massiccio attacco nucleare”, così almeno definisce l’esercitazione il Cremlino. Hans Kristensen, direttore del Nuclear Information Project rassicura che il piano, stando a quanto discusso, non dovrebbe portare ad un armageddon nucleare: nessuno vuole utilizzare armi nucleari; ad ogni modo è stata una sorpresa affrettarsi in questa direzione.
A spingere sono soprattutto quei Paesi particolarmente vulnerabili alla Russia, così la prima nuova bomba B61-12 sarà pronta già nel mese di dicembre. Tom Collina, direttore di Ploughshares Fund, fondazione che sostiene il disarmo nucleare, riferendosi ai nuovi ordigni commenta:
“Quelli nuovi saranno più recenti ma non faranno la differenza più di tanto. Potrebbe al più essere un modo per rassicurare gli alleati che si sentono particolarmente minacciati dalla Russia”.
Le nostre fonti riportano fughe di notizie poi confermate da persone che tengono a mantenere segreta la propria identità. Pare che gli alleati NATO siano parecchio nervosi riguardo le dichiarazioni di Vladimir Putin. La minaccia nucleare è un ricatto a cui almeno 15 nazioni non vogliono sottostare e chiedono così di alzare la voce.
Il Segretario della difesa degli Stati Uniti d’America, Lloyd Austin, ha anche detto agli alleati della NATO durante una riunione a Bruxelles tenuta questo mese che la tanto attesa Nuclear Posture Review (in attesa di pubblicazione) conserverà le “ambiguità calcolate” come nei precedenti anni. Questo fatto farà sicuramente innervosire i gruppi di disarmo dato che il presidente Joe Biden, nel 2020, aveva promesso di riconsiderare il piano nucleare.
Gli Stati Uniti, almeno a parole, aggiornano le armi nucleari per usarle solo in caso di estrema difesa. Un grande punto interrogativo sulle dichiarazioni di Lloyd Austin: secondo le fonti, Washington e le maggiori capitali d’Europa vogliono mantenere mano ferma nei confronti di Russia e Cina che al momento rappresentano le minacce maggiori per quanto riguarda l’armamento nucleare.
Le tecnologie sonar per UAV di Thales presentate durante la fiera Euronaval hanno suscitato grande interesse. Queste consentiranno ai velivoli senza pilota di rilevare e contrastare i sottomarini. Di consueto il tracciamento delle minacce subacquee avviene attraverso lo scambio di informazioni tra sonoboe e navi di superficie; Thales propone di effettuare la stessa triangolazione sostituendo la nave con un drone.
La norvegese Kongsberg Maritime si aggiudica il contratto con la DGA: fornirà alla Marina militare francese il veicolo autonomo Hugin Superior. l contratto giunge il 12 agosto del 2022 e vale all’incirca 4 milioni di euro. Esso prevede una serie di campagne per testare le capacità del veicolo in mare. La Marina militare francese punta sul migliorare il controllo dei fondali marini. Il drone è ciò che serve per raggiungere lo scopo e supportare la flotta e non solo nelle missioni di ricognizione. Come parte di questa strategia, la Marina francese ha iniziato le campagne nell’ottobre di quest’anno.
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