Da sempre gli yacht rappresentano dei gioielli dell’ingegneria navale. Fatti su misura e per soddisfare le richieste dei clienti, tante volte sfidano l’inventiva dei costruttori. I prodotti esclusivi, però, costano per cui ti sei mai chiesto quali siano gli yacht più costosi al mondo? Il quinto posto, con un costo di 330,5 milioni, va allo yacht Dubai, uno dei più costosi.
Lo Yacht Dubai di proprietà dello sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum, sovrano di Dubai e vicepresidente e primo ministro degli Emirati Arabi Uniti è il quinto di una lista che vede in testa lo yacht History Supreme, da ben 4,2 Miliardi di euro disegnato dal britannico Stuart Hughes e di proprietà di un uomo d’affari malese che ha preferito rimanere anonimo.
A seguire l’Eclipse (1,1 Miliardi di euro), dell’uomo d’affari russo Roman Abramovich; lo Streets of Monaco (1,03 Miliardi di euro), creato per replicare una sezione di Monte Carlo; e l’Azzam (613,7 Milioni di euro), che vede come proprietario lo sceicco Khalifa bin Zayed Al Nayan, Presidente degli Emirati Arabi Uniti e emiro di Abu Dhabi.
Questi rientrano nella categoria di “superyacht” o “megayacht”, cioè, imbarcazioni da diporto lussuose e di grandi dimensioni, appartenenti a personaggi con un grande potere d’acquisto oppure disponibili al noleggio, a prezzi che superano i 100.000 €, con un equipaggio professionale pronto a soddisfare le richieste dei clienti.
Queste imbarcazioni possono essere a motore o a vela e raggiungono dimensioni considerevoli che talvolta vanno anche oltre i 180 metri. A seconda delle stagioni, i superyacht possono essere trovati più frequentemente nel Mediterraneo o nei Caraibi ma quello di cui parleremo a continuazione non si allontana mai troppo dal porto della città di cui porta il nome.
Il Dubai è il quinto in classifica degli yacht più costosi ma si riesce a posizionare terzo per quanto riguarda le sue dimensioni. Con i suoi 162 metri di lunghezza, 22 di larghezza e i le sue 13.470 tonnellate, segue l’Azzam e l’Eclipse nella lista degli yacht più grandi attualmente esistenti. Il Dubai riesce a ospitare circa 60 ospiti grazie alle sue 5 suite VIP (che ne possono accogliere un totale di 24) e alle sue numerose cabine, per un totale di 88 membri.
In un primo momento lo yacht doveva essere costruito dalla Blohm + Voss l’industria cantieristica navale tedesca, per il principe Jefri Bolkiah del Brunei. Nel 2001, però, il progetto è stato ceduto alla Platinum Yachts per lo sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum. Al Maktoum è il vicepresidente e primo ministro degli Emirati Arabi Uniti dall’11 febbraio 2006 ed emiro di Dubai e membro del Consiglio Supremo degli Emirati Arabi Uniti dal 4 gennaio 2006.
L’architettura navale è stata sviluppata, quindi, da Lurssen (chi ha disegnato altri 64 superyacht) e Blohm + Voss (altri 8 superyacht), e l’interno dello yacht è stato progettato da Winch Design (con altri 64 interni di superyacht progettati), azienda di proprietà di Andrew Winch, designer inglese di fama internazionale con sede a Barnes, Londra, e dalla Nakheel Interiors. È stato costruito con la coperta in teak, lo scafo in acciaio e la sovrastruttura in alluminio.
L’imbarcazione possiede 4 motori e 2 linee d’asse, 2 generatori elettrici più uno di scarico e ovviamente non poteva mancare l’unità di desalinizzazione per poter utilizzare l’acqua marina: riesce a contenerne 400 tonnellate. Ha riscontrato problemi relativi alla climatizzazione dovuti al caldo della zona in cui opera. Nel 2010 sono stati condotti lavori di restaurazione, verniciatura e upgrade tecnologico. Possiede 2 scialuppe da 10 m, la sua velocità massima è 26 nodi e quella di crociera, 25 nodi (con 8.500 miglia nautiche di autonomia). Può trasportare fino a 1.050 tonnellate di carburante.
Tra tutti i confort che possiede il Dubai, collocati su sette ponti, troviamo:
Anche gli interni sono opera di Andrew Winch che non ha lasciato spazio alle imperfezioni. Una scala in vetro collega i diversi piani e insieme ai tre ascensori, creano l’atmosfera perfetta per scoprire questo gioiello del design.
Immagine in evidenza: Di Imre Solt – [1] in Dubai Construction Update Part 11 Page 14 at Post 279., CC BY-SA 3.0.
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