Zero emissioni entro il 2040 per Amazon, IKEA, Michelin e tanti altri
Amazon, IKEA, Michelin e tante altre aziende puntano al trasporto marittimo a zero emissioni entro il 2040. A firmare la coalizione Cargo Owners For Zero Emission Vessels (coZEV) sono in totale 9 aziende: Amazon, Brooks Running, IKEA, Frog Bikes, Inditex, Patagonia, Tchibo, Unilever e Michelin. Un impegno concreto supportato da grandi società per combattere i cambiamenti climatici.
Aspen SDI per le zero emissioni entro il 2040
La decarbonizzazione del trasporto via mare è un ostacolo da non sottovalutare. Nel 2020, l’Aspen Institute Energy and Environment Program (EEP) lancia l’Aspen Shipping Decarbonization Initiative (SDI) proprio per vincere la sfida.
Confrontandosi con le aziende, l’Aspen Institute ha intuito che alcuni fattori possono accelerare il fenomeno della decarbonizzazione marittima. Aumentare la domanda di nuovi carburanti e tecnologie è solo il primo passo. Occorreva un obiettivo da raggiungere e che unisse gli sforzi di tutti; inizia così la gara contro il tempo: zero emissioni entro il 2040.
L’iniziativa coZEV nasce con l’obiettivo zero emissioni entro il 2040
Aspen SDI ha iniziato a lavorare a stretto contatto con una rete di aziende produttrici per sviluppare una nuova iniziativa chiamata Cargo Owners for Zero Emission Vessels (coZEV). È una realtà appositamente pensata per sviluppare progetti di collaborazione concreti col fine di far progredire soluzioni a zero emissioni di carbonio entro il 2040.
Il 19 ottobre 2020, coZEV annuncia pubblicamente il suo obiettivo. Una dichiarazione molto ambiziosa ma che trova come firmatarie nove società multinazionali. Le aziende si impegnano a sostituire interamente il loro attuale trasporto marittimo con quello a zero emissioni entro il 2040. Con questo annuncio, coZEV, punta al traguardo da raggiungere introducendo combustibili che non rilasciano gas serra o comunque in quantità minime. In generale Aspen SDI sviluppa contemporaneamente diversi progetti:
- Supporta gli armatori
- Studia i meccanismi per aumentare la domanda globale in favore delle zero emissioni
- Convince produttori e proprietari dei carichi a sostenere politiche volte all’accelerazione e la riduzione dei costi della decarbonizzazione
- Promuove strumenti per il monitoraggio delle emissioni nel trasporto marittimo
- Con ottimismo e impegno invita alla collaborazione pratica ed orientata chiunque operi nel settore del trasporto marittimo
L’impegno delle aziende per le zero emissioni entro il 2040
Attualmente l’IMO, ente che regola il trasporto marittimo, ambisce a ridurre le emissioni di gas serra del 50% entro il 2050. C’è da dire che molti preferiscono non accontentarsi dell’obiettivo fissato dall’IMO. Una parte significativa del settore spinge per le zero emissioni in quello stesso anno se non prima.
Edgar Blanco, Direttore, Net-Zero Carbon di Amazon, è convinto che sia giunto il momento di agire. Le imprese possono trainare la lotta al cambiamento climatico collaborando tra loro. Michelle Grose, Head of Logistics di Unilever, afferma che l’azienda farà di tutto per velocizzare il processo a favore del “trasporto pulito” entro il 2039.
Una sfida che può essere vinta ma solo con grandi sforzi
Nonostante le tante iniziative non è attualmente possibile una soluzione concreta a zero emissioni. Il magnate Arnold Peter Møller fondatore del gruppo A.P. Moller-Maersk, ad esempio, propone una flotta di 8 navi da 16.000 TEU alimentate a metanolo. La flotta navigherà per spedizioni a zero emissioni collegando Asia ed Europa già dal 2024.
C’è da dire in primis che le 8 navi sono piccola cosa rispetto al numero di portacontainer ancora in servizio, inoltre resta il problema per la società danese di procurarsi grandi quantità di green methanol. La compagnia francese CMA CGM, punta invece sul GNL (gas naturale liquefatto) ma come sappiamo la strada è ancora lunga. Ship it Zero chiede nel frattempo di fare di più per eliminare le emissioni entro il 2030:
“Le aziende non hanno specificato quali azioni intraprenderanno per porre fine all’inquinamento delle navi oggi, domani o durante il nostro decennio più decisivo sull’azione per il clima”.