Questi pesci sono contagiosi | Lo fa uno, lo fanno tutti: sono molto più simili a noi di quanto potessimo immaginare

Le sorprese della Natura (pixabay.com) - www.marinecue.it
Una recente scoperta offre una nuova prospettiva sull’evoluzione dell’empatia: anche i pesci sono come noi.
Esistono azioni che, per la loro apparente inutilità, appartengono a un mondo di comunicazioni sottili e reazioni istintive condivise.
Tra queste, troviamo lo sbadiglio, capace di innescare catene inarrestabili: basta un singolo sbadiglio in una stanza perché, nel giro di pochi minuti, tutti sembrino avere sonno.
Ma cosa succede realmente quando sbadigliamo? E, soprattutto, siamo davvero gli unici a farlo in questo modo? Come rimarremmo se scoprissimo di avere tanto in comune in Natura?
La sorprendente risposta proviene da un piccolo pesce colorato, i cui comportamenti potrebbero ridefinire i confini dell’empatia animale.
Un comportamento comune
Lo conferma il quotidiano La Nazione: gli zebrafish, infatti, ci somigliano più di quanto possiamo pensare. Un team dell’Università di Pisa, in collaborazione con la Scuola Superiore Sant’Anna, ha documentato per la prima volta un fenomeno che si credeva riservato a mammiferi e uccelli: il contagio dello sbadiglio. Lo studio, pubblicato su Communications Biology e riportato da La Nazione, dimostra che anche gli zebrafish, piccoli pesci d’acqua dolce noti per la loro natura sociale, imitano lo sbadiglio dei loro simili dopo averne osservato il gesto su uno schermo.
La professoressa Elisabetta Palagi, etologa dell’ateneo pisano, sottolinea che questo comportamento rappresenta una forma di coordinamento sociale. Nei banchi di pesci, la sincronizzazione non è solo un affascinante fenomeno scientifico, ma una strategia evolutiva che aumenta la vigilanza, facilita la ricerca di cibo e offre una maggiore protezione dai predatori. In tale contesto, anche uno sbadiglio può assumere un significato comunicativo, contribuendo a rafforzare la coesione del gruppo.

Gesti condivisi, sorprendentemente
Ma non finisce qui: spesso lo sbadiglio è accompagnato da un gesto, la pandiculazione, tipica dei vertebrati, che segnala un cambiamento di stato motorio! Si tratta di quel classico stiracchiamento che precede un’azione, come se il corpo stesse per cambiare ritmo. Anche questo movimento negli zebrafish appare emergere in modo coordinato. Nel dettaglio, l’indagine è stata realizzata grazie a un sistema di intelligenza artificiale sviluppato da Donato Romano e Gianluca Manduca presso l’Istituto di BioRobotica della Sant’Anna. L’uso del deep learning, riporta La Nazione, avrebbe permesso di distinguere con precisione uno sbadiglio autentico da un semplice atto respiratorio, conferendo obiettività all’analisi e rendendo fondamentale la validazione dei risultati.
Secondo il professor Massimiliano Andreazzoli, questa scoperta apre a due possibilità: il contagio dello sbadiglio potrebbe essere un tratto ancestrale emerso tra i primi vertebrati sociali e conservato nell’evoluzione, oppure un fenomeno sviluppatosi indipendentemente in diverse specie, confermando l’importanza dell’imitazione e della coordinazione per la sopravvivenza.