Kunie, l’isola che ha meravigliato tutti nel 1700 | Quando è stata scoperta ha cambiato nome: ora si riconosce per l’Aurucaria

Illustrazione di un'isola (Canva FOTO) - marinecue.it

Illustrazione di un'isola (Canva FOTO) - marinecue.it

Quest’isola è straordinaria, ed è stata scoperta solo qualche secolo fa. Nessuno si sarebbe mai aspettato nulla di simile.

A volte le isole cambiano nome, e non per capriccio. Dietro a un nuovo nome spesso c’è una storia di indipendenza, colonizzazione finita, o semplicemente voglia di riscoprire le proprie radici. Un po’ come quando una persona decide di farsi chiamare in un altro modo perché sente che quello vecchio non le appartiene più.

Un esempio famoso? Ceylon, che oggi conosciamo come Sri Lanka. Il nome è stato cambiato nel 1972, dopo la fine del dominio britannico, per tornare a un’identità più autentica e locale. E lo stesso è successo con isole come Rodesia Meridionale, diventata Zimbabwe (ok, non è un’isola, ma il senso è quello).

Poi c’è la storia di Timor Est, che per anni è stata contesa e sotto vari controlli, fino a ottenere l’indipendenza dall’Indonesia e diventare ufficialmente Timor-Leste. Il nome è lo stesso, solo in un’altra lingua, ma il significato cambia eccome.

Cambiare nome non è solo una questione di geografia: è una dichiarazione. È dire “ehi, adesso siamo noi a decidere chi siamo”. E secondo me, è anche un bel segnale di forza.

Un’isola che sa di fiaba

Hai mai sentito parlare dell’Isola dei Pini? Già il nome suona poetico, quasi da romanzo. Ti fa pensare a un posto tranquillo, pieno di alberi alti che sfiorano il cielo e spiagge dove senti solo il rumore del vento. E in effetti, non è lontano dalla realtà. Si trova nel Pacifico meridionale, ed è una delle perle della Nuova Caledonia. Un luogo che ha tutto: mare cristallino, foreste, storia. Ma anche un bel po’ di misteri.

A dargli questo nome fu James Cook, nel 1774, durante uno dei suoi viaggi esplorativi. Rimase colpito dai pini altissimi, dritti come colonne, che ricoprivano l’isola. Alberi spettacolari che ancora oggi dominano il paesaggio. Ma per chi ci abita da sempre, l’isola non si chiama così: il suo nome originale è Kunie, ed è quello che usano ancora oggi i locali per riferirsi alla loro terra. 

Illustrazione dell'isola dei Pini (Wikipedia FOTO) - www.marinecue.it
Illustrazione dell’isola dei Pini (Wikipedia FOTO) – www.marinecue.it

Alcune interessanti informazioni

C’è qualcosa di profondamente affascinante nell’Isola dei Pini: parlo dei circa 400 tumuli sparsi per il territorio, strutture enormi e ancora avvolte nel mistero. Nessuno sa con certezza a cosa servissero. Negli anni ’60 l’archeologo L. Chevalier ne studiò alcuni e trovò colonne in calce e frammenti di conchiglie, databili addirittura tra il 5100 e il 10.950 a.C. 

A partire dal 1853, l’isola finì sotto il controllo francese e fu trasformata in una colonia penale. Oggi però le cose sono cambiate: l’Isola dei Pini è diventata una meta turistica molto ambita, amata per le sue spiagge bianchissime, le acque limpide e quell’atmosfera fuori dal tempo che solo certi luoghi riescono a mantenere.