Negli abissi dell’Oceano hanno trovato qualcosa di sorprendente | “Intatta per ben 120.000 anni: salvaguardarla a tutti i costi”

Oceano

Oceano (Canva foto) - www.marinecue.it

Nelle profondità dell’oceano gli scienziati si sono imbattuti in qualcosa di straordinario, rimasto perfettamente conservato per 120.000 anni.

Le profondità marine sono da sempre fonte di fascinazione e mistero. Per quanto la tecnologia ci abbia portato su Marte e oltre, ci sono zone del nostro stesso pianeta che restano ancora inesplorate. L’oceano, con la sua vastità e le sue oscurità impenetrabili, nasconde segreti che l’uomo ha appena iniziato a intuire.

Molti pensano che ciò che accade sotto la superficie del mare riguardi solo la biologia marina, o magari le correnti. In realtà, gli abissi sono un laboratorio naturale dove si incontrano chimica, geologia e forse anche le origini della vita. È un mondo che pulsa, evolve, e che oggi più che mai ha bisogno di essere studiato e protetto.

Il fascino degli ambienti estremi è legato proprio alla loro imprevedibilità. Lì, dove sembra impossibile che qualcosa possa vivere, si scoprono ecosistemi sorprendenti, in grado di resistere a condizioni che per l’uomo sarebbero letali. Eppure, tra rocce incandescenti e pressioni spaventose, la natura trova il modo di esistere.

È in questi luoghi che scienza e immaginazione si fondono. Ogni volta che una sonda si spinge oltre il limite conosciuto, ogni nuova immagine trasmessa dal fondo del mare, apre una porta su qualcosa che può cambiare il nostro modo di vedere il pianeta… e forse anche noi stessi.

Una scoperta sottomarina che cambia tutto

A ovest della dorsale medio atlantica, a più di 700 metri di profondità, è stata individuata una struttura che sembra uscita da un romanzo di Jules Verne. Si chiama Lost City, e no, non è un’antica civiltà perduta come quelle delle leggende, ma un gigantesco campo idrotermale rimasto attivo per oltre 120.000 anni.

Qui, enormi camini di carbonato alti fino a 60 metri emettono gas caldi e creano un ecosistema unico, popolato da forme di vita che non si vedono altrove: bivalvi, policheti, lumache di mare e altre creature che sembrano uscite da un altro pianeta. Secondo gli scienziati, questo ambiente potrebbe rivelare indizi su come è nata la vita sulla Terra — e forse anche su altri corpi celesti come Europa o Encelado.

Concetto di Lost City
Concetto di Lost City (Canva foto) – www.marinecue.it

Un patrimonio da difendere prima che sparisca

Il sito è stato studiato con attenzione crescente, specialmente dopo che nel 2024 è stato estratto un lungo carotaggio dal mantello terrestre, che potrebbe contenere prove della nascita della vita. Ma insieme agli scienziati, anche l’industria mineraria ha messo gli occhi su quella zona: la Polonia ha ottenuto i diritti per estrazioni nei dintorni di Lost City, una mossa che rischia di alterare per sempre l’equilibrio dell’ecosistema.

Per questo, sempre più ricercatori stanno chiedendo a gran voce che la Lost City venga riconosciuta come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Il tempo per agire è poco, e una meraviglia del genere non dovrebbe finire distrutta prima ancora che il mondo possa conoscerla davvero.