Questa spiaggia stupenda è stata abbandonata da tutto e tutti | “C’è degrado dovunque e per arrivarci si rischia la vita”

Una spiaggia italiana trascurata (commons.wikimedia.org/Albarubescens) - www.marinecue.it
Ecco l’ennesima storia di una spiaggia italiana trascurata. Una tranquillità apparente che cela disagi di portata estremamente importante.
In una terra in cui il profumo del mare si fonde armoniosamente con il verde della macchia mediterranea, ogni curva della strada ha una storia da narrare.
Qui, la natura sembra aver concluso un accordo con il tempo, consentendo alle stagioni di fluire lentamente, come se ogni elemento avesse un proprio ritmo inarrestabile e perpetuo.
Tuttavia, anche in questi paradisi nascosti, l’equilibrio può rivelarsi delicato e vulnerabile, minacciato da un’assenza che pesa quanto una presenza ingombrante.
A volte, ciò che manca si fa sentire più fortemente di ciò che esiste, lasciando un vuoto che si insinua tra le pieghe della quotidianità. Così, in questo paesaggio meraviglioso, si cela una realtà in attesa di essere approfondita e, si auspica, riparata, per ritornare ai suoi antichi splendori.
La protesta dei residenti
Secondo quanto riportato da Maremma Oggi, la spiaggia della Soda e l’intera area del Pianone di Porto Santo Stefano sono oggetto di una protesta che perdura da anni. I residenti segnalano una situazione definita “drammatica”, contrassegnata da un diffuso senso di abbandono e da una viabilità pericolosa.
Al centro della problematica si trova la strada provinciale 161, caratterizzata da un tracciato tortuoso e privo di adeguata segnaletica, con accessi stradali considerati insidiosi e completamente sprovvisti di attraversamenti pedonali. Come riportato dalla fonte, la situazione tende a deteriorarsi ulteriormente durante i mesi estivi, quando l’aumento del turismo renda ancora più critica l’accessibilità alla spiaggia “Due Pini”, l’unico lido gratuito della zona. Questo evidenzia due grosse tematiche: l’inaccessibilità agli spazi definiti “pubblici” e l’interruzione spropositata di lavori edilizi.

Rischi, degrado e la questione del sottopasso chiuso
Maremma Oggi riporta altresì un’altra grave problematica: la scomparsa del sottopasso pedonale identificato come TS78125, concepito come via di fuga in caso di piena e progettato per garantire un accesso sicuro al mare. Attualmente, tale struttura, stando alle lamentele dei cittadini, risulta chiusa e inglobata da una proprietà privata, nonostante si tratti di un’opera d’interesse pubblico. Il malcontento dei residenti si estende anche allo stato di degrado in cui versa la spiaggia: l’assenza di cestini, la segnaletica scolorita, la presenza di rifiuti e una vegetazione trascurata rendono manifesta la carenza di manutenzione.
Lupo Rattazzi, figlio di Susanna Agnelli (ex sindaca di Monte Argentario), ha già portato all’attenzione delle autorità il problema, definendo il mare una risorsa primaria dell’Argentario. Il sindaco attuale Arturo Cerulli, interpellato da Maremma Oggi, ha promesso interventi prima dell’estate, ricordando però che la strada 161 è sotto la giurisdizione provinciale. Nel frattempo, le istanze dei residenti rimangono sospese tra promesse e richieste inascoltate.