Nella laguna hanno scoperto qualcosa di incredibile | In epoca romana si allevavano già: ora sono scomparse

Panoramica su Venezia

Mose Venezia (PIXABAY FOTO) - www.marinecue.it

Ritrovato un “ostriarium” del I secolo d.C., unico in Italia: testimonia l’allevamento di ostriche, oggi estinte nella laguna di Venezia.

Una scoperta sensazionale getta una nuova luce sulla Laguna di Venezia in epoca romana, rivelando un’attività di allevamento di ostriche risalente al I secolo d.C. Il sito archeologico sommerso, individuato in località Lio Piccolo, nel comune di Cavallino-Treporti, ha portato alla luce una struttura senza precedenti in Italia, interpretata dagli studiosi come un antico “ostriarium”: uno spazio dedicato al mantenimento in vita dei molluschi prima del loro consumo.

Le indagini stratigrafiche subacquee, avviate nel 2021, hanno svelato una vasca in mattoni e tavole di legno contenente circa 300 gusci di ostrica comune (Ostrea edulis), una specie che è gradualmente scomparsa dalla Laguna di Venezia nella seconda metà dell’Ottocento. Accanto ai gusci di ostrica, sono stati rinvenuti anche alcuni gusci di altri bivalvi, come i canestrelli.

La struttura di Lio Piccolo, datata alla metà del I secolo d.C. grazie ad analisi dendrocronologiche e al Carbonio 14, è unica nel suo genere in Italia, trovando un solo confronto noto nella laguna di Narbonne, in Francia. Questa scoperta non solo testimonia un’antica attività economica legata all’allevamento di ostriche, ma offre anche preziose informazioni sulla Laguna “prima di Venezia”.

Il sito dell’ostriarium si trovava in prossimità di fondazioni in mattoni sorrette da pali in quercia, interpretate come i resti di una possibile villa di lusso romana, forse una di quelle ville marittime descritte da Marziale alla fine del I secolo d.C. nei lidi di Altino. Tra i ritrovamenti spiccano anche centinaia di frammenti di affresco, tessere di mosaico e una gemma preziosa.

L’ostriarium di Lio Piccolo: un unicum in Italia

La scoperta dell’ostriarium di Lio Piccolo rappresenta un ritrovamento di straordinaria importanza per l’archeologia italiana. La sua unicità nel contesto nazionale sottolinea la specificità delle attività economiche e delle infrastrutture presenti nella Laguna di Venezia già in epoca romana. La presenza di una struttura dedicata all’allevamento e alla conservazione delle ostriche indica una consuetudine alimentare e un’organizzazione del territorio ben definite.

Le paratie rinvenute all’interno della vasca suggeriscono una gestione differenziata delle specie, simile a quanto avveniva nelle peschiere a mare di età romana, ottimizzando la conservazione e la disponibilità dei diversi tipi di molluschi.

Canale Venezia
Canale Venezia (PIXABAY FOTO) – www.marinecue.it

Le ostriche scomparse: un cambiamento ambientale nella laguna

Il ritrovamento di centinaia di gusci di Ostrea edulis, l’ostrica comune, evidenzia come questa specie fosse presente e probabilmente abbondante nella Laguna di Venezia in epoca romana. La sua graduale scomparsa dalla Laguna nella seconda metà dell’Ottocento testimonia un significativo cambiamento ambientale avvenuto nel corso dei secoli.

Le cause di questa estinzione locale potrebbero essere molteplici, legate a variazioni idrologiche, all’inquinamento, alla pesca eccessiva o a cambiamenti climatici. Lo studio dell’ostriarium romano offre quindi anche una prospettiva storica sull’evoluzione dell’ecosistema lagunare e sulla perdita di biodiversità nel tempo.