“Stanno scomparendo tutte” | I pescatori sono sull’orlo del baratro: il Governo ha dichiarato la calamità

Illustrazione di un pescatore triste (Pixabay FOTO) - marinecue.it
Tantissimi di questi stanno scomparendo creando danni irreparabili, anche a livello economico. I pescatori non sanno cosa fare!
Ci sono specie marine che stanno scomparendo e questo mette in seria difficoltà molti pescatori. Alcuni pesci, come il merluzzo e il tonno rosso, sono diventati sempre più rari a causa della pesca intensiva. Non si riproducono abbastanza in fretta per tenere il passo con la domanda.
Con meno pesce disponibile, i pescatori devono spingersi più lontano, restare in mare più giorni o accettare catture minori. Tutto questo si traduce in costi più alti e guadagni più bassi. Per chi vive solo di pesca, la situazione è dura.
Un altro problema è il cambiamento climatico: le acque si scaldano, alcune specie migrano verso zone più fredde, e i pesci non si trovano più dove stavano prima. I pescatori locali si ritrovano con reti vuote e poche alternative.
Infine, ci sono le restrizioni imposte per proteggere le specie a rischio. Anche se sono necessarie per l’ambiente, significano meno giorni di pesca, quote limitate e più controlli. Per molti pescatori è un equilibrio difficile da mantenere.
Un mare che cambia volto
Negli ultimi tempi, per chi vive di pesca, le brutte notizie sembrano non finire mai. Specialmente per chi lavora con le vongole di mare, che ormai sono quasi sparite da alcune zone dell’Adriatico. Già da un po’ se ne parlava tra i pescatori a Chioggia, a Marano, lungo tutta la costa.
Il mare non dà più come prima. Sarà il clima, saranno i cambiamenti dell’acqua o quella roba, la… mucillagine, ecco. Il fatto è che le vongole sono morte a milioni, e non è stata una cosa passeggera. Una morìa che è andata avanti ben oltre la primavera scorsa, e ancora oggi i segni si sentono tutti. È come se il mare avesse perso il suo equilibrio.

Quando la situazione scappa di mano
Ora la situazione è diventata così grave che il Ministero ha dovuto dichiarare lo stato di calamità. La Regione Veneto si sta muovendo, chiedendo al Governo più aiuti per quei pescatori che si sono impegnati nella raccolta sostenibile delle vongole, lavorando con cura e rispetto dell’ambiente.
L’assessore Corazzari ha raccontato che già dal 2021 la Regione aveva avviato un progetto per provare a sistemare le cose, ma non basta. I danni si sono sommati anno dopo anno, colpa anche delle temperature fuori stagione e della solita mucillagine che ha fatto da tappo alla vita marina.