“Sembrava posseduta” | Queste le uniche parole di chi ha subito l’attacco: si stanno intossicando tutti

Conseguenze devastanti (pixabay.com) - www.marinecue.it
“Posseduta”: questa la parola usata da chi ha subito l’attacco: un’intossicazione generalizzata sembra creare conseguenze devastanti
Il cambiamento del nostro ambiente naturale, unitamente all’aumento delle attività umane, sta producendo effetti sorprendenti lungo le coste di un paese molto famoso.
Tra le numerose trasformazioni in atto, una in particolare sta lasciando tutti senza parole: il comportamento inusuale di alcuni esseri viventi, con grande terrore dei malcapitati.
Non si tratta di un semplice capriccio della natura, ma di un fenomeno complesso che intreccia intossicazione, variazioni ambientali e intervento umano (soprattutto quest’ultimo).
Questo quadro, inizialmente difficile da interpretare, si sta rivelando un inquietante segnale dei nostri tempi, che non possiamo più ignorare e del quale dobbiamo prendere consapevolezza.
Gli attacchi inspiegabili
Secondo il Quotidiano Nazionale, i leoni marini della costa meridionale della California hanno mostrato un comportamento totalmente anomalo. Di norma, questi animali sono noti per la loro curiosità e pacatezza, ma ora sembrano essersi trasformati, attaccando bagnanti e surfisti. Un esempio è quello di Phoebe Beltran, una ragazza di 15 anni, che è stata recentemente vittima di un attacco mentre nuotava durante il suo esame per diventare bagnina. Sebbene abbia subito morsi e lividi, è riuscita a salvarsi senza gravi conseguenze. Anche un surfista ha raccontato di essere stato seguito da un leone marino, notando un’espressione “selvaggia e posseduta”, priva della tipica curiosità che caratterizza questi animali.
Come evidenziato da John Warner, direttore del Marine Mammal Care Center di Los Angeles, questi attacchi sembrerebbero essere riconducibili a un’intossicazione da acido domoico, una tossina naturale prodotta da alcune alghe. L’acido domoico, un composto velenoso che entra nella catena alimentare marina, è alla base di questi comportamenti anomali. Questa tossina è prodotta da microalghe, la cui proliferazione ha subito un forte incremento a causa del riscaldamento globale. Il fenomeno colpisce in particolar modo le acque californiane ed è alimentato dalla risalita delle acque fredde e profonde (un processo noto come upwelling).

L’interconnessione tra uomo e natura
La diffusione di queste alghe tossiche costituisce un pericolo non solo per la fauna marina, ma anche per la sicurezza pubblica. Ogni anno, il Marine Mammal Care Center riceve migliaia di segnalazioni riguardanti animali malati e abbandonati; quest’anno, la situazione si è aggravata ulteriormente, con oltre 2. 000 chiamate in sole cinque settimane.
Sembra evidente che l’intervento umano sta compromettendo l’equilibrio degli ecosistemi marini. Come sottolinea il Quotidiano Nazionale, si tratta di un lampante segno della delicatezza dell’equilibrio tra le forze naturali e l’impatto delle nostre azioni sull’ambiente. Le decisioni che prendiamo quotidianamente, dall’uso delle risorse naturali alla gestione dei rifiuti, possono avere ripercussioni anche su ecosistemi lontani, mettendo a repentaglio la fauna e la nostra stessa sicurezza.