Questa specie di pesce campa più di cent’anni, ma “non sa più farlo” | Sta scomparendo a vista d’occhio: colpa di lucci e pescatori

Illustrazione di un banco di pesci (Pixabay FOTO) - www.marinecue.it

Illustrazione di un banco di pesci (Pixabay FOTO) - www.marinecue.it

E’ un pesce che camperebbe davvero per tanto tempo, ma ora non sembra più in grado di vivere così a lungo. Cos’è successo?

Ci sono pesci che spariscono, e non solo per colpa nostra. Alcune specie vengono cacciate o soppiantate da altre più aggressive o invasive. È il caso del pesce leone, che nei Caraibi ha messo in crisi gli equilibri locali mangiandosi tutto quello che trova.

Poi, certo, ci siamo noi. L’overfishing, cioè la pesca eccessiva, ha ridotto drasticamente le popolazioni di tonni, merluzzi e altri pesci commerciali. Li peschiamo più velocemente di quanto riescano a riprodursi.

Anche l’inquinamento ci mette del suo. Microplastiche, pesticidi, scarichi: tutto finisce in mare e va a colpire i pesci più piccoli, che sono alla base della catena alimentare. E se spariscono loro, crolla tutto il sistema.

Infine c’è il cambiamento climatico, che rende alcune acque troppo calde o acide. Alcuni pesci migrano, altri non ce la fanno. E così, piano piano, certi nomi spariscono dai nostri mari.

Pesci vecchi come il mondo (o quasi)

Hai presente quei nonni che sembrano immortali, che raccontano storie della guerra e sono ancora più attivi di te? Ecco, immagina un pesce con quella stessa vibe. Si chiama bigmouth buffalo (sì, nome buffo), e vive nelle acque tranquille del Minnesota, tipo a Rice Lake. Alcuni di loro nuotavano già lì quando scoppiava la Prima Guerra Mondiale. Pazzesco, no?

Questi pesci hanno battuto ogni record: possono arrivare a 120 anni e più, e non mostrano nemmeno i classici segni di invecchiamento. Niente rughe, niente acciacchi, insomma… se ne fregano del tempo. I biologi dicono che mostrano “senescenza trascurabile”, il che è un modo complicato per dire che invecchiano lentissimamente, quasi niente. Ma, come succede spesso, dietro questa meraviglia c’è una storia un po’ triste.

Illustrazione del Bigmouth Buffalo (Wikipedia Alus164 FOTO) - www.marinecue.it
Illustrazione del Bigmouth Buffalo (Wikipedia Alus164 FOTO) – www.marinecue.it

Eterni…non proprio

Il problema è che, anche se questi pesci sembrano eterni, non stanno facendo figli. Da più di 50 anni, a Rice Lake, non si vede una nuova generazione. Ogni primavera tornano puntuali, si accoppiano, le uova si schiudono… ma poi, entro l’estate, tutti i piccoli spariscono.I colpevoli sono probabilmente i northern pike, predatori locali che si riproducono prima e i cui cuccioli hanno quindi un vantaggio… in pratica, quando nascono i baby buffalo, trovano già gli altri pronti a papparseli.

I ricercatori lo chiamano “recruitment collapse”, che suona tecnico ma vuol dire che non nasce più nessuno che riesca a sopravvivere. Però la natura, si sa, è tosta: questi pesci hanno sviluppato una strategia alternativa, chiamata “reclutamento episodico”. Tradotto? Vivono talmente tanto che aspettano, con pazienza zen, che arrivino condizioni perfette per fare prole.