La Guardia di Finanza ti ha salvato la vita | Sequestrate enormi quantità di pesce: “Se lo mettevi a tavola rischiavi grosso”

Pescato (Depositphotos foto) - www.marinecue.it
Un blitz della Guardia di Finanza ha evitato che una grande quantità di pesce pericoloso finisse sulle nostre tavole.
Quando si parla di cibo, si pensa subito a qualcosa di buono, sicuro e genuino. Eppure, non sempre quello che finisce nei piatti è così affidabile come vorremmo. Dietro a un pranzo di pesce o a una cena a base di frutti di mare può nascondersi qualche rischio che non immagineremmo mai.
Il pesce, si sa, è un alimento delicato. Serve attenzione, controlli seri e, soprattutto, tanta serietà da parte di chi lo produce e lo vende. Basta davvero poco — una filiera poco chiara o un trasporto fuori regola — per trasformare qualcosa di buono in un pericolo bello grosso per la salute.
E infatti, ogni anno, chi si occupa di sicurezza alimentare non si ferma un attimo. I controlli sono continui, anche se magari non ce ne accorgiamo. C’è chi lavora dietro le quinte per scovare quelle partite di merce che, senza accorgersene, potrebbero finire proprio nei nostri piatti.
Capita spesso che, dietro a questi traffici irregolari, ci siano organizzazioni ben strutturate. Gente che cerca di fare soldi facili, fregandosene totalmente delle regole e della salute di chi compra. Ed è proprio qui che entra in gioco chi vigila e interviene per evitare il peggio.
La prevenzione come difesa della salute pubblica
Stando a quanto riportato, il pescato in questione non era solo fuori norma, ma pure rischiosissimo. L’assenza di tracciabilità avrebbe potuto causare seri problemi a chi lo avesse mangiato, data la provenienza ignota e i pericoli connessi.
Parliamo di intossicazioni alimentari e, nei casi peggiori, anche di conseguenze molto più pesanti. Per fortuna, l’intervento tempestivo della Guardia di Finanza ha evitato che tutto questo si trasformasse in una vera e propria emergenza.

Operazione congiunta contro il traffico illecito di prodotti ittici
Recentemente, come riportato dal quotidiano La Sicilia, la Guardia di Finanza di Palermo e Messina — assieme ai colleghi della Sezione Operativa Navale di Catania — hanno fermato un furgone commerciale carico di pesce senza alcuna carta in regola. È successo agli imbarcaderi di Tremestieri, zona Messina, mentre il mezzo proveniva direttamente da Napoli.
Dentro c’era di tutto: 150 chili di ostriche, 100 chili di vongole e 250 chili di mitili. Un bottino niente male, peccato che il Distretto Veterinario locale abbia dichiarato tutto quel pesce non idoneo al consumo umano. E così, senza pensarci troppo, i finanzieri hanno fatto scattare il sequestro e hanno mandato tutto alla distruzione, a spese di chi aveva organizzato il trasporto. Ovviamente sono partite anche le sanzioni amministrative, come previsto.