Il Governo non ne vuole sapere di dare i soldi ai balneari | Le promesse non sono state mantenute: è guerra

Stabilimento balneare

Stabilimento e soldi (Canva-Depositphotos foto) - www.marinecue.it

Pronta ad esplodere l’ira dei balneari. Il Governo si ostina a non andare incontro alle loro necessità. Ecco cosa è successo

Il lavoro dei balneari richiede una precisione e una preparazione a dir poco meticolose. L’impegno coordinato dei gruppi di persone che si occupano degli stabilimenti deve essere svolto in modo esemplare, al fine di rendere l’esperienza del cliente memorabile.

Tutto parte dalla gestione dei materiali a disposizione, la massima cura nella pulizia e nell’ordine tanto dell’ambiente, quanto delle stesse attrezzature.

Per questo la pianificazione e l’organizzazione rappresentano principi fondamentali da mettere in pratica nella gestione degli spazi balneari, in modo da fornire la massima accoglienza e la massima attenzione nei confronti dei clienti e delle loro necessità.

Ed è per questo che, nonostante il fulcro del turismo balneare sia rappresentato dalla stagione estiva, la manutenzione deve avvenire in modo programmato e costante nel corso dell’intera annata.

La decisione del Governo

Fonti interne al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti hanno svelato che il decreto sugli indennizzi ai balneari, inizialmente previsto per la data del 31 marzo 2025 è stata prorogata di alcuni giorni. Il Governo, e più precisamente il Ministero dell’Economia e delle Finanze, coordinatamente al MIT, si trova attualmente al lavoro per la redazione di un testo, volto ad approfondire ulteriormente il confronto assieme alle Regioni, ai Comuni e alle differenti associazioni, che già aveva avuto inizio lo scorso 11 marzo. Successivamente il Ministro Salvini aveva dimostrato il proprio impegno nella presentazione di tale provvedimento a vantaggio delle parti interessate.

La legge inquadrata in tale provvedimento è la così detta “Salva-Infrazioni” ed è stata già approvata lo scorso novembre, anche se l’assenso definitivo inerente al decreto attuativo sarebbe dovuto subentrare a partire dalla giornata del 31 marzo 2025, al fine di definire con chiarezza i criteri per il calcolo degli indennizzi a vantaggio dei gestori uscenti, a carico di coloro i quali, invece, subentreranno. La legge è stata approvata con la funzione di imporre gli enti locali a portare a termine le procedure selettive inerenti alla riassegnazione delle concessioni balneari entro la data del 30 giugno 2027.

Stabilimento balneare
Stabilimento balneare (Depositphotos foto) – www.marinecue.it

L’ipotetico scenario futuro

L’ultima voce è stata proprio quella del Ministro Matteo Salvini, il quale ha ribadito il proprio appoggio nei confronti delle associazioni di categoria che si occupano di tale ambito, sottolineando anche la posizione di “contrasto” della Commissione Europea a riguardo. Bruxelles, infatti, ha affermato che il riconoscimento del valore aziendale avrebbe rappresentato un vantaggio improprio a beneficio del concessionario uscente. Ciò rappresenterebbe una netta contrapposizione rispetto alla direttiva Bolkestein ed è proprio per questo che l’organo Ue ha minacciato l’Italia di aprire nei suoi confronti una procedura di infrazione.

E la presenza di un negoziato ancora attualmente in corso tra il Ministero e la Commissione avrebbe portato il Governo a far slittare di qualche giorno l’approvazione del testo, pur non rendendo chiare le tempistiche effettive. Non si hanno informazioni nemmeno per quanto concerne il contenuto dello stesso, ma stando ad alcune indiscrezioni non sarebbe da escludere che il Governo abbia deciso di avvicinarsi maggiormente all’UE rispetto che ai balneari con le sue richieste. A riferirlo è Mondo Balneare.