Energie rinnovabili, stanno abbandonando l’eolico | Sempre più Aziende sfruttano le maree: “Il mare è il futuro”

Illustrazione di alcune pale eoliche (Pixabay FOTO) - www.marinecue.it

Illustrazione di alcune pale eoliche (Pixabay FOTO) - www.marinecue.it

L’eolico secondo molti è superato, ma nel campo dell’energia pulita potrebbero entrare in gioco le maree. Scopri cosa sta succedendo!

Le energie rinnovabili sono fonti che si rigenerano naturalmente e non si esauriscono. La più famosa è l’energia solare, che sfrutta la luce del sole tramite pannelli fotovoltaici o impianti termici. È pulita, silenziosa e sempre disponibile, almeno di giorno!

Poi c’è l’energia eolica, che usa la forza del vento per far girare delle turbine e produrre elettricità. Funziona bene in zone ventose, anche in mare aperto, ma richiede spazio e può impattare sul paesaggio.

L’energia idroelettrica sfrutta il movimento dell’acqua, spesso tramite dighe, per generare corrente. È molto efficiente, ma può alterare l’ambiente fluviale e ha un impatto importante sugli ecosistemi.

Infine ci sono le fonti più “di nicchia”, come la geotermica (calore dal sottosuolo) e le biomasse (scarti organici bruciati per produrre energia). Sono utili e rinnovabili, ma richiedono impianti specifici e attenti controlli per restare sostenibili.

Quando il mare ti dà la “scossa”

Hai presente quando si parla di energie rinnovabili e vengono fuori sempre i soliti noti? Solare, eolico, magari l’idroelettrico… e poi basta. Eppure c’è un’altra forza della natura che sta iniziando a far parlare di sé: le correnti marine. Non parliamo delle onde (quelle sono un’altra storia), ma proprio delle correnti sotto la superficie del mare, che scorrono tranquille ma potenti.

E indovina un po’? Secondo uno studio dell’Università della Florida Atlantic, in certi punti del pianeta questa energia potrebbe essere 2,5 volte più produttiva dell’eolico, anche quando il vento gira al meglio. Lo studio ha un titolo un po’ ostico Drifter-based global ocean current energy resource assessment, ma il succo è che i ricercatori hanno osservato per oltre trent’anni come si muovono le correnti negli oceani, grazie a una fitta rete di boe satellitari.

Illustrazione di un possilibe parco eolico offshore in mare (Pixabay FOTO) -www.marinecue.it
Illustrazione di un possilibe parco eolico offshore in mare (Pixabay FOTO) -www.marinecue.it

Correnti che contano…

Tra le zone top dove il mare sembra quasi voler regalare elettricità, ci sono la costa est della Florida e il Sudafrica. Lì la densità di potenza dell’acqua può superare i 2.500 watt per metro quadro, e considera che l’eolico, in condizioni ideali, arriva a circa 1.000. Secondo l’IRENA (l’Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili), il potenziale degli oceani è spaventoso: si parla di un range tra 45.000 e 130.000 TWh di elettricità l’anno.

Una cifra talmente alta che, se anche ne sfruttassimo una piccola parte, potremmo rifornire più volte tutta la domanda globale. Il problema è che finora si è investito poco, e i risultati non sono ancora paragonabili a quelli dell’eolico o del solare.