Innalzamento dei mari, il fenomeno adesso preoccupa ancora di più | “È già successo in passato ed abbiamo perso le coste”

Illustrazione di un mare agitato (Unsplash Foto) - www.marinecue.it
Questo fenomeno negli ultimi decenni sta facendo preoccupare i ricercatori, anche perché si è verificato anche in passato.
Il livello del mare si sta alzando, e non è solo una questione per chi vive vicino alla spiaggia. È un cambiamento lento ma costante che riguarda tutti, perché legato al clima e al modo in cui trattiamo il pianeta.
Quando la Terra si scalda, il ghiaccio delle calotte polari e dei ghiacciai comincia a sciogliersi. In più, l’acqua più calda occupa più spazio: ecco perché anche senza aggiungere “nuova” acqua, il mare cresce lo stesso. È come quando metti l’acqua sul fuoco e vedi che si alza nel pentolino.
Non succede ovunque allo stesso modo, però. In certi posti il mare sale di più, in altri meno, per via delle correnti, dei venti, o persino dei movimenti della crosta terrestre. Ma ovunque vada, porta con sé problemi: spiagge che spariscono, città costiere in pericolo, barriere naturali che non reggono più.
La verità? Non possiamo fermarlo da un giorno all’altro. Ma possiamo rallentarlo, cambiando abitudini e riducendo l’impatto che abbiamo sul clima.
L’innalzamento del livello marino
Hai presente quando senti dire che il livello del mare sta salendo e ti suona come una cosa lenta, quasi impercettibile? Beh, a quanto pare la Terra ha già vissuto momenti in cui questo processo è andato molto, ma molto più veloce di quanto si pensasse. Parliamo di veri e propri “salti” improvvisi del livello del mare, roba da far venire i brividi, soprattutto se vivi in una città costiera.
Una nuova ricerca ha scavato nel passato geologico della Terra e ha trovato prove che, dopo l’ultima era glaciale, i mari si sono alzati anche di un metro ogni cento anni. Sì, un metro. In un secolo. E no, non è un’ipotesi campata per aria: i dati arrivano dal fondo del Mare del Nord, dove un tempo esisteva una terra chiamata Doggerland. Ora è sott’acqua. Forse non per molto ancora, se il ritmo moderno accelera.

Un tuffo nel passato
I ricercatori, come Marc Hijma, colui che ha guidato lo studio hanno analizzato strati di torba sepolti sotto il Mare del Nord, nella zona dove una volta c’era Doggerland, una specie di “ponte naturale” che collegava la Gran Bretagna all’Europa continentale. Con tecniche di datazione al radiocarbonio e modelli climatici avanzati, sono riusciti a ricostruire in dettaglio due momenti chiave, circa 10.300 e 8.300 anni fa, in cui il livello del mare è salito rapidissimo.
La causa? Il crollo di enormi masse di ghiaccio che si stavano sciogliendo di botto. Fino a poco tempo fa, si pensava che tra 11.000 e 3.000 anni fa i mari si fossero alzati di qualcosa tra 32 e 55 metri. Un bel margine, insomma. Ma ora quel dato si restringe a circa 38 metri, e con molta più precisione.