Iceberg, da notizia inquietante a meraviglia per i ricercatori | Trovato un ecosistema unico: impensabile potesse esserci vita qui

Illustrazione di un Iceberg (Pixabay foto) - www.marinecue.it
Gli iceberg sono veri gioielli della natura, ma possono nascondere tesori naturalistici senza eguali. Non sono solo pericolosi!
Gli iceberg non sono solo blocchi di ghiaccio che galleggiano nell’oceano: sono veri e propri ecosistemi in movimento. Quando si staccano dai ghiacciai e iniziano la loro deriva, trasportano con sé nutrienti come ferro e altri minerali che si disperdono nell’acqua circostante.
Questi nutrienti fertilizzano l’oceano, stimolando la crescita del fitoplancton – le minuscole alghe alla base della catena alimentare marina. Più fitoplancton significa più cibo per krill, pesci e, a salire, balene e uccelli marini.
Ma gli iceberg non sono importanti solo in superficie. Sotto di loro si sviluppano piccole comunità di organismi, tra cui batteri, crostacei e persino alcuni pesci adattati a vivere in acque fredde e scure.
Quando infine si sciolgono, gli iceberg rilasciano acqua dolce che può influenzare le correnti oceaniche e il clima locale. Insomma, anche un pezzo di ghiaccio alla deriva ha un ruolo importante nel grande ingranaggio della vita marina.
Un “mostro” di ghiaccio…
Ok, immagina questa scena: gennaio 2025, un’enorme lastra di ghiaccio si stacca dalla piattaforma George VI in Antartide e comincia a galleggiare pacifica nel bel mezzo del Mare di Bellingshausen. Niente di particolarmente nuovo, penserai. Questi iceberg giganti si staccano ogni tanto, è normale. Ma quello che ha lasciato dietro di sé… beh, è tutto tranne che normale.
Poco meno di due settimane dopo, la nave da ricerca Falkor (too) arriva sulla scena. I ricercatori a bordo erano lì per tutt’altro, ma appena saputo del distacco si sono fiondati sul posto. E hanno fatto una scoperta che, detta fuori dai denti, li ha lasciati a bocca aperta. Sotto quella massa ghiacciata, nascosto per secoli sotto più di 150 metri di ghiaccio spesso e buio pesto… c’era vita. Non una roba banale: un intero ecosistema antico e sorprendentemente attivo. Roba da far venire i brividi (non solo per il freddo).

Un mondo nascosto
Tra le prime cose viste dal team c’erano spugne grandi quanto palloni da spiaggia (giuro), anemoni, coralli spessi come un braccio umano e creature davvero curiose: pesci ghiaccio che sembrano fluttuare, enormi ragni marini che camminano lenti sul fondale, e pure qualche polpo che si muove silenzioso tra le rocce.
E poi c’è la questione climatica: il crollo delle piattaforme di ghiaccio come la George VI non fa salire direttamente il livello del mare, ma toglie pressione ai ghiacciai interni, che così scorrono più velocemente verso l’oceano. Risultato? Sì, stavolta l’acqua sale. E non poco. I ricercatori hanno anche lanciato dei robot-glider per misurare la temperatura e la chimica dell’acqua: i primi dati parlano di un mare ricco di vita e pieno di acqua dolce che scorre libera.