Spiagge, cittadini in rivolta | Qui sarà difficile entrarci: “Decideranno loro chi deve entrare”

Accesso negato in spiaggia (Canva foto) - www.marinecue.it
Spiagge: i cittadini temono nuove restrizioni all’accesso — “ci diranno loro chi può entrare e chi no, non sarà più libero per tutti”.
Quando si pensa all’estate, la mente corre subito al mare. Spiagge bianche, ombrelloni colorati, bagni infiniti e sabbia tra le dita. In Italia, il mare è parte dell’identità, un diritto quasi “morale”, un piacere popolare. Ma negli ultimi anni, quel senso di libertà che associavamo alla battigia ha iniziato lentamente a incrinarsi.
Da nord a sud, sempre più lidi sono stati recintati, privatizzati o regolamentati. Prima per motivi di sicurezza, poi per esigenze ambientali, oggi anche per la gestione del turismo. Insomma, si sta affermando una nuova normalità fatta di contingentamenti, prenotazioni e accessi selettivi. E questo, per molti cittadini, suona un po’ come una stretta alla libertà.
La discussione è accesa, e non solo sotto gli ombrelloni. C’è chi appoggia i provvedimenti per difendere gli ecosistemi costieri messi a dura prova da anni di turismo di massa. Ma c’è anche chi vede in queste restrizioni il rischio di trasformare un bene collettivo in un privilegio riservato a pochi, dove a decidere chi può entrare non è più il buon senso, ma un algoritmo o un’app.
In mezzo, ci siamo noi: famiglie, ragazzi, residenti e turisti che cercano semplicemente un angolo di spiaggia per godersi il mare. Ma sempre più spesso ci ritroviamo a fare i conti con orari, regole, code e perfino barriere fisiche. E in tanti iniziano a chiedersi: le nostre spiagge stanno davvero diventando a numero chiuso?
Ecco dove e per quanto tempo il numero chiuso
Sulla costa di Arzachena, in Sardegna, la stagione 2025 porta una novità che in realtà tanto nuova non è: il ritorno dell’accesso contingentato alle Piscine di Cannigione. Proprio come l’estate scorsa, l’ingresso sarà limitato per 45 giorni, da metà luglio a fine agosto. Stesso sistema di prenotazione, stessi criteri di accesso. Una scelta fatta, secondo il Comune, per proteggere l’equilibrio naturale del luogo e gestire meglio i flussi turistici.
Capriccioli invece, al momento, resta “osservata speciale”. Qui, il numero chiuso non è ancora attivo, ma la direzione è chiara: interventi di tutela ambientale, passerelle, recinzioni salvadune e una gestione sempre più attenta e centralizzata. L’obiettivo? Salvare un paesaggio messo a dura prova dall’erosione e dal sovraffollamento.

Tra tutela e controllo, cresce il timore di un’estate a invito
Se da un lato c’è il bisogno reale di preservare il fragile equilibrio delle spiagge italiane, dall’altro cresce il malcontento tra chi teme che si stia andando verso un modello elitario, dove l’accesso al mare potrebbe diventare un privilegio regolato da chi gestisce il territorio. “Decideranno loro chi può entrare”, dicono i più critici, allarmati da una possibile deriva selettiva.
E così, mentre l’estate si avvicina, molti si preparano non solo a prenotare ombrelloni, ma anche a fare i conti con un nuovo concetto di balneazione pubblica. Dove forse, per prendere il sole in pace, non basterà più svegliarsi presto… ma servirà anche un clic ben piazzato.