“Ci hanno riempito la testa di chiacchiere per anni e ora stiamo perdendo anche la strada” | Sta colando a picco in mare

Spiaggia

Spiaggia (Canva foto) - www.marinecue.it

“Anni di promesse e parole al vento” — un’intera zona sta sprofondando in mare, e nessuno sembra riuscire a fermarla.

Ci sono luoghi che sembrano sospesi nel tempo. Baie tranquille, tratti di costa che ti lasciano senza fiato, dove la natura incontra la storia e ogni angolo ha qualcosa da raccontare. Luoghi dove basta poco per innamorarsi: un sentiero tra i pini, la sabbia chiara, un tramonto che si specchia sul mare.

Ma in certi casi la bellezza da sola non basta. Non può difendersi. E così, anno dopo anno, capita che quelle stesse spiagge da cartolina vengano erose, cancellate pezzo dopo pezzo dalle onde. Il paesaggio cambia in silenzio, e quando ce ne accorgiamo, è già tardi. Troppo tardi.

Il problema è che in Italia siamo bravissimi a scrivere progetti, annunciare piani, fare conferenze. Ma poi, quando si tratta di passare ai fatti, qualcosa si inceppa. Burocrazia, cambi di rotta, fondi fermi, rimpalli infiniti tra enti e amministrazioni. Intanto, il mare non aspetta. E continua a mangiarsi la costa.

Non si parla solo di spiagge che spariscono o di dune che si assottigliano. In alcuni casi, l’erosione mette a rischio strade, edifici, persino siti archeologici. E la sensazione è quella di assistere a un disastro annunciato, come se nessuno volesse davvero prendersi la responsabilità di fermarlo.

Vent’anni di parole, ma la costa continua a cedere

Il Golfo di Baratti, uno dei gioielli più preziosi della costa toscana, vive da oltre vent’anni una storia fatta di promesse mai mantenute. Già nel 2003 erano stati stanziati fondi per combattere l’erosione, ma il progetto non è mai davvero decollato. Qualche sacco, qualche intervento d’emergenza, e poi il nulla. Il mare, nel frattempo, ha fatto il suo corso.

I dati sono chiari: negli ultimi anni sono stati persi fino a venti metri di costa. E oggi la situazione è al limite. Un tratto della ripa è già franato, e se non si agisce subito, la prossima a cedere sarà la strada per Populonia, uno dei collegamenti più suggestivi e importanti della zona. Un vero disastro ambientale e culturale.

Mare
Mare (Canva foto) – www.marinecue.it

La frana è iniziata, ma il progetto è ancora fermo

Nonostante l’urgenza, il progetto esecutivo è ancora lì, fermo nei cassetti. Manca solo l’approvazione del Comune per partire, ma l’iter si è bloccato tra cavilli, revisioni e — pare — perfino dubbi sul colore della sabbia da usare. Intanto, Legambiente chiede risposte: cosa si sta aspettando?

Ogni giorno che passa, l’acqua avanza. E con lei sparisce un pezzo di storia, di paesaggio, di identità. A Baratti, il tempo è finito. Serve agire, e serve farlo ora. Perché le chiacchiere, dopo vent’anni, non tengono più su nemmeno una strada.