Cavi sottomarini, nel resto del mondo li tranciamo e qui li costruiscono | Ecco il primo grande cavo italiano: collegherà ben 3 regioni

Illustrazione di cavi sottomarini (Canva Foto) - www.marinecue.it
I cavi marini sono importantissimi, e nel resto del mondo sono molto valorizzati proprio per ciò che offrono.
I cavi sottomarini sono lunghi tubi di fibra ottica posati sul fondo degli oceani per trasmettere dati tra continenti. Sono l’infrastruttura invisibile dietro a internet, telefonate internazionali, videochiamate e streaming.
Sembrano cavi normali, ma dentro ci sono minuscoli filamenti di vetro che trasportano segnali luminosi. Sono protetti da strati di acciaio, plastica e altri materiali per resistere alla pressione, alla corrosione e ai danni.
Posarli è un’impresa: si usano navi speciali che li stendono per migliaia di chilometri sul fondale marino. Serve pianificare il percorso per evitare faglie, scogli e zone vulcaniche.
Anche se robusti, a volte si rompono: colpa di terremoti, ancore o attività di pesca. Quando succede, squadre specializzate li riparano tirandoli su con dei robot. Un lavoro silenzioso, ma vitale per il mondo connesso in cui viviamo.
La connessione attraverso…un cavo
C’è un progetto in corso che si chiama Tyrrhenian Link e, detto in parole povere, collegherà la Campania, la Sicilia e la Sardegna con un gigantesco cavo sottomarino per trasportare energia elettrica. Ma non è solo una questione tecnica: è un’impresa che ha del pazzesco, un po’ perché coinvolge tre regioni tra le più belle d’Italia, un po’ perché si spingerà a profondità mai toccate prima.
Il bello è che non si tratta di un unico collegamento, ma di due tratte distinte: una andrà dalla Sicilia alla Sardegna (la parte Ovest) e l’altra dalla Sicilia alla Campania (la parte Est). In tutto sono circa 970 km di cavi, roba da Guinness dei primati. E non sono cavi normali, eh: parliamo di tecnologia HVDC (corrente continua ad alta tensione).

Sfide ed ambizioni
Tutto è iniziato ufficialmente il 7 febbraio 2025, con la posa del primo tratto del cavo nella parte Est, a Fiumetorto, in Sicilia. L’obiettivo è completare entrambe le tratte entro il 2028. Quando tutto sarà operativo, si avrà finalmente una rete più stabile tra le due isole e la penisola, cosa che permetterà di gestire molto meglio l’energia rinnovabile.
E qui la cosa si fa davvero interessante: il Tyrrhenian Link è pensato proprio per aiutare la transizione ecologica e avvicinarci a un sistema elettrico più pulito, efficiente e moderno. Non è solo un’opera tecnica, ma anche e soprattutto un investimento nel futuro. Insomma, speriamo a questo punto che il lavoro venga completato nel migliore dei modi.