Cina sempre più padrona dei mari | Con una sola nave riuscirà a perforare chilometri di fondali: i buchi più profondi del mondo

La gigantesca nave cinese (CGTN Frontline - youtube screenshot) - www.marinecue.it
Una nave cinese davvero rivoluzionaria potrebbe cambiare tutto ciò che sappiamo sui fondali oceanici con il suo lavoro.
Sotto i nostri piedi, c’è un mondo intero che resta in gran parte inesplorato. Abbiamo mappato montagne, deserti, persino lo spazio, ma i fondali marini? Ancora oggi, sono uno dei grandi misteri del nostro pianeta. Non perché manchino le idee, ma perché servono strumenti fuori dal comune per arrivarci davvero.
Negli anni, vari Paesi hanno provato a scavare più a fondo, spinti dalla voglia di capire meglio cosa c’è laggiù… o magari anche per ragioni un po’ meno scientifiche. La verità è che perforare il fondo dell’oceano non è uno scherzo: tra pressioni assurde, materiali da superare e tecnologie da inventare, è un’impresa titanica. Ma a quanto pare, qualcuno ora ha deciso di alzare di nuovo l’asticella.
L’attrazione verso l’ignoto è qualcosa che l’uomo ha sempre avuto. Prima erano gli abissi marini, poi la Luna, ora sembra che lo sguardo torni a rivolgersi verso il centro della Terra. O meglio, verso il suo mantello. Un luogo che suona quasi mitologico, ma che potrebbe contenere risposte importanti su come funziona davvero il nostro pianeta.
E così come un tempo si costruivano navi per scoprire nuovi mondi, oggi si costruiscono… beh, navi, sì, ma di un altro tipo. Roba gigantesca, capace di restare in mare per mesi e di scavare oltre qualsiasi limite mai raggiunto prima.
Una scommessa tecnologica senza precedenti
A novembre del 2024, la Cina ha presentato ufficialmente la Meng Xiang – nome che, tra l’altro, vuol dire “sogno” – e già dal nome si capisce dove vogliono arrivare. Parliamo di una nave da perforazione oceanica lunga quasi 180 metri, pensata per rimanere operativa per 120 giorni senza supporto esterno. Non è una semplice barca, ma un vero e proprio laboratorio galleggiante, con nove centri di ricerca a bordo e un equipaggio da 180 persone.
L’obiettivo è ambizioso: perforare fino a 11 km sotto il fondale marino. Per capirci, è ben oltre le capacità delle navi che l’hanno preceduta, come la giapponese Chikyū o l’ormai ritirata JOIDES Resolution degli Stati Uniti. Il piano è sfruttare le zone dell’oceano dove la crosta terrestre è più sottile, per cercare – forse per la prima volta – di arrivare al mantello.

La Cina punta al cuore della Terra
Sì, il buco più profondo del mondo resta quello della Kola Superdeep Borehole in Russia, che ha toccato i 12.262 metri. Ma quella era terraferma. Meng Xiang invece vuole spingersi in verticale sotto il mare, dove le condizioni sono decisamente più complesse. Se riuscisse davvero ad arrivare fino al mantello, sarebbe una specie di rivoluzione scientifica. Altro che piccola impresa.
Come riportato da Science, secondo Xu Zhenqiang, direttore del China Geological Survey, i campioni che verranno raccolti durante la missione serviranno a capire meglio la storia geologica della Terra, i movimenti delle placche, l’evoluzione degli oceani e… chi lo sa cos’altro.