Allarme scomparsa vongole | I coltivatori non ne possono più: ci mancavano solo loro dopo il granchio blu

Illustrazione di una moltitudine di vongole (Pixabay FOTO) - www.marinecue.it

Illustrazione di una moltitudine di vongole (Pixabay FOTO) - www.marinecue.it

Purtroppo stanno scomparendo, e la situazione per i coltivatori sta diventando sempre più critica. Cos’è successo?

Le specie invasive legate all’agricoltura sono un bel grattacapo. Arrivano da altre parti del mondo, spesso senza volerlo, e una volta insediate… fanno danni grossi. Alcune si attaccano alle coltivazioni, altre alterano gli equilibri del suolo o cacciano via specie utili.

Un esempio famosissimo? La cimice asiatica. In apparenza innocua, ma è un incubo per frutteti e ortaggi: buca i frutti, li rovina, e per gli agricoltori è una battaglia continua. E poi c’è il parassita Xylella fastidiosa, che ha colpito durissimo in Puglia, decimando gli ulivi. Una ferita aperta, ancora oggi.

Non sono solo insetti, eh. Anche piante come l’ambrosia possono invadere i campi, togliere risorse alle colture e pure causare allergie. È come se la natura, ogni tanto, mettesse il bastone tra le ruote… ma con una spinta umana sotto: i viaggi, il commercio globale, l’importazione non controllata.

Il punto è che una volta che queste specie si insediano, è difficilissimo farle andare via. Servono monitoraggi costanti, strategie coordinate e a volte anche tanta pazienza. La natura è resiliente, sì… ma anche molto, molto testarda.

Una strana “pioggia”

Sembrava già abbastanza, no? Il granchio blu che ha messo in ginocchio intere zone della laguna con i suoi attacchi ai molluschi. E invece no, non era finita. Perché adesso, oltre al nemico numero uno che cammina di lato, ci si mettono pure le anatre. Sì, hai letto bene: le anatre. Volano giù in stormi, si infilano nei vivai e fanno una strage. E ti dirò, non è neanche colpa loro, stanno solo approfittando del buffet servito gratis.

Ma per chi lavora lì, per i pescatori, è un disastro dopo l’altro. Già erano corsi ai ripari cercando nuove zone per allevare le vongole, fuori dalla portata delle chele, e adesso si ritrovano a combattere anche col cielo. Ti immagini andare a controllare la concessione e trovare sabbia nuda, senza più un guscio?

Illustrazione di alcune anatre in volo (Pixabay FOTO) - www.marinecue.it
Illustrazione di alcune anatre in volo (Pixabay FOTO) – www.marinecue.it

Vongole sotto assedio

Tutto è cominciato con un’idea che sembrava geniale: spostare gli allevamenti in zone meno frequentate dai granchi blu, in aree della sacca del Delta del Po finora mai utilizzate. Il problema? Sono più esposte agli sbalzi delle maree, e a quel punto diventano un invito a cena irresistibile per le anatre.

I danni? Altro che briciole: si parla di almeno 100mila euro. E il problema è tutt’altro che risolto. I rappresentanti del territorio hanno già incontrato il direttore del Parco del Delta del Po, Massimiliano Costa, per cercare una soluzione concreta, magari con qualche dissuasore.