In Italia è scattato l’allarme in mare | La colorazione ha preoccupato tutti: ecco cosa dicono gli scienziati

Una sorprendente colorazione delle acque (Il Piccolo foto) - www.marinecue.it
I cittadini si sono allarmati per via dell’improvviso cambio nella colorazione dell’acqua. E’ finalmente arrivata la risposta degli esperti
Fin da piccoli, quando ci viene chiesto di disegnare l’acqua, ci armiamo istintivamente di colori compresi tra blu, celeste ed azzurro, facendo riferimento a come la stessa ci viene rappresentata su mappamondi e planisferi.
Ma, in realtà, non è esattamente così. Partiamo col dire che appare impossibile definire un unico e standardizzato colore per l’acqua, ma effettivamente, guardando il mare o l’oceano dall’alto sarà possibile definire una colorazione proprio simile al blu.
Avvicinandosi allo stesso, invece, ci accorgeremo che, in verità, il colore appare più come fosse trasparente, con possibilità di essere influenzato da differenti fattori come il Sole, i fenomeni metereologici o i processi in atto nelle profondità marine.
Infatti, per esempio, le acque che includono al loro interno minerali o alghe specifiche possono assumere una colorazione verde, se le stesse possiedono un’elevata concentrazione di particelle ferro appariranno rossastre, in presenza di cielo nuvoloso apparirà di un colore plumbeo e spento e così via.
Uno spettacolo mai visto prima
Negli ultimi giorni, osservando il Golfo di Trieste, è stato possibile notare una netta separazione di colori all’interno del mare, che da un lato si presentava con il suo tradizionale azzurro molto chiaro, quasi trasparente, mentre appariva dall’altro di un turchese opalescente, separati nitidamente da una linea bianca, quasi come fosse stata disegnata. Ad una prima occhiata molti locali si sono allarmati sulla possibilità che all’interno delle falde acquifere fossero state scaricate delle sostanze nocive, capaci di alterare la colorazione dell’acqua.
Ma gli esperti sono immediatamente intervenuti per rassicurare tutti a riguardo. Si tratta semplicemente di un fenomeno naturale che all’occhio risulta davvero impattante, ma che non possiede motivi di preoccupazione. Si è semplicemente assistito all’incontro di due insiemi idrici contraddistinti da differenti densità; da una parte l’acqua salata del mare che risiede nel Golfo di Trieste, dall’altra l’acqua dolce del fiume Isonzo, che nasce in Slovenia, sulle Alpi Giulie.

La spiegazione del fenomeno
Il fenomeno è noto con i termini “plume” o “ventaglio di dispersione dei sedimenti“, che per via del materiale in sospensione che viene trascinato dal fiume rende l’acqua più torbida; la stessa, andandosi ad incontrare con quella marina, più caratterizzata da toni cristallini, da origine a quella che potremmo definire una vera e propria attrazione naturale, facilmente visibile negli scorsi giorni dagli automobilisti che circolavano sulla Strada Costiera, che percorre proprio il triestino. Il fiume Isonzo, che sfocia nel Mar Adriatico, nei pressi di Grado, ha riversato in mare acque stracolme di sedimenti, a causa delle violenti piogge che hanno colpito la zona nelle scorse settimane.
Il contatto con l’acqua salata del Golfo e la maggiore leggerezza della sua acqua dolce rispetto a quella marina hanno dato origine a questo fenomeno, che sostanzialmente è rappresentato dal galleggiamento dell’Isonzo sul bacino del Golfo di Trieste. Molti di coloro che hanno assistito a questa curiosa manifestazione naturale hanno riferito come l’effetto visivo ricordasse quello delle onde del mare che raggiungono i bagnasciuga. Il docente di Sedimentologia applicata presso l’Università di Trieste, Giorgio Fontolan, ha spiegato che quando l’Isonzo va in piena carica una moltitudine di sedimenti, che lo portano a disperdersi, galleggiando sul mare, al raggiungimento della foce.