Mediterraneo, c’è una enorme discarica sui fondali | Quello che è stato scoperto è raccapricciante: il punto più profondo è anche il più inquinato

Illustrazione di una discarica (pexels FOTO) - www.marinecue.it

Illustrazione di una discarica (pexels FOTO) - www.marinecue.it

Il Mediterraneo purtroppo non è un mare completamente limpido, infatti in alcune zone esistono delle vere e proprie discariche.

Il Mediterraneo, oltre a essere culla di civiltà e bellezza, nasconde segreti inquietanti sotto la sua superficie. Relitti misteriosi, resti di antiche città sommerse e persino scheletri umani sono stati ritrovati nei suoi fondali, testimoni di storie drammatiche e spesso dimenticate.

Uno dei ritrovamenti più sconvolgenti è quello della cosiddetta “nave dei bambini”, un relitto carico di scheletri infantili scoperto al largo della Turchia. Gli studiosi ipotizzano si trattasse di una tragica tratta di schiavi dell’epoca romana, un capitolo oscuro di cui si parla troppo poco.

Anche le città sommerse raccontano storie di catastrofi e misteri. Pavlopetri, in Grecia, è una delle più antiche città sommerse del mondo, inghiottita dal mare migliaia di anni fa. Camminare virtualmente tra le sue strade ricostruite grazie alla tecnologia è quasi inquietante: un’intera civiltà sepolta in pochi istanti.

E poi ci sono i fondali che celano orrori più recenti, come gli aerei della Seconda Guerra Mondiale con i loro equipaggi ancora intrappolati nei cockpit. Storie che riemergono dai fondali, ricordandoci che il Mediterraneo è un archivio sommerso di vite spezzate e misteri ancora irrisolti.

Il Mediterraneo che non ti aspetti

Pensiamo al Mediterraneo e ci vengono in mente acque cristalline, spiagge dorate, tramonti mozzafiato. Ma sotto la superficie, nelle sue profondità più nascoste, si cela una realtà ben diversa, e purtroppo molto meno poetica. Lontano dagli occhi e dai pensieri della maggior parte di noi, il punto più profondo di questo mare, l’abisso Calypso, è diventato una vera e propria discarica sommersa.

Non è solo una sensazione o una vaga ipotesi. No, questa volta ci sono prove inconfutabili. Un team di ricercatori ha mandato un sottomarino nelle viscere del Mediterraneo e quello che ha filmato è, a dir poco, sconfortante: buste della spesa, sacchi pesanti, bicchieri di plastica. Un tappeto di rifiuti che ricopre il fondale a oltre 5 chilometri di profondità.

Illustrazione di una discarica in mare (Pexels FOTO) - www.marinecue.it
Illustrazione di una discarica in mare (Pexels FOTO) – www.marinecue.it

Un fondale che racconta il nostro impatto

L’abisso Calypso si trova al largo del Peloponneso, in un’area in cui le placche tettoniche si sovrappongono. Ed è proprio qui, in questo punto remoto del Mar Ionio, che gli scienziati del Centro Comune di Ricerca (JRC) della Commissione Europea hanno registrato una delle più alte concentrazioni di rifiuti marini mai osservate: 26.715 detriti per chilometro quadrato.

Numeri assurdi, superati solo da quelli di alcune fosse oceaniche nel Mar Cinese Meridionale. E l’88% di questi rifiuti è plastica, materiale che sappiamo bene essere praticamente “eterno” nei nostri mari. Una conferma triste ma prevedibile: i nostri rifiuti non spariscono, si accumulano nei luoghi più impensabili.