Pesca con rete (Depositphotos foto) - www.marinecue.it
L’anguilla americana sotto pressione: la crescente domanda e il commercio illegale rischiano di spingerla verso il collasso.
L’anguilla è sempre stata considerata una delizia in molte parti del mondo, soprattutto in Asia e in Europa, dove viene cucinata in mille modi diversi. Ma c’è un problema: la domanda è alle stelle, gli esemplari in natura sono sempre meno e i prezzi sono schizzati alle stelle. E quando c’è tanto denaro in ballo, il rischio di commercio illegale cresce a dismisura.
Negli ultimi anni, gli scienziati hanno puntato i riflettori sulla Anguilla anguilla, l’anguilla europea, che ormai è sull’orlo dell’estinzione. Per questo l’Unione Europea ha deciso di imporre restrizioni ferree sulla sua esportazione, cercando di salvare il salvabile. Ma nonostante i divieti, il traffico di piccoli esemplari verso l’Asia non si è fermato. Anzi, il mercato nero è più attivo che mai e ogni anno tonnellate di anguille vengono fatte uscire di nascosto dall’Europa.
Un recente studio ha voluto indagare la situazione, andando a verificare quali specie di anguilla vengono effettivamente vendute nei mercati di Singapore, un punto caldo per questo commercio. I ricercatori hanno analizzato centinaia di prodotti, aspettandosi di trovare grandi quantità di anguilla europea. E invece, sorpresa: il 70% dei campioni apparteneva a un’altra specie minacciata, la Anguilla rostrata, ovvero l’anguilla americana.
Questo risultato ha fatto scattare un campanello d’allarme. Se l’anguilla europea è ormai iper-protetta (almeno sulla carta), l’anguilla americana rischia di diventare la nuova vittima del commercio indiscriminato. Gli esperti hanno lanciato un appello per aumentare i controlli e prevenire un altro disastro ecologico prima che sia troppo tardi.
Lo studio, condotto dal Yale-NUS College, ha esaminato 327 prodotti a base di anguilla, acquistati in 86 negozi e ristoranti di Singapore. Per scoprire quale specie fosse presente, i ricercatori hanno utilizzato una tecnica chiamata DNA barcoding. Il risultato? 217 campioni su 327 contenevano anguilla americana, una specie in difficoltà ma ancora priva di restrizioni commerciali severe. Soltanto tre campioni appartenevano alla specie europea, che teoricamente non dovrebbe nemmeno uscire dall’UE.
Secondo gli scienziati, questi dati mostrano chiaramente un cambio di strategia nel mercato dell’anguilla. Le severe limitazioni imposte in Europa hanno reso più difficile il contrabbando dell’anguilla europea, così i commercianti si stanno spostando sulla specie americana, molto meno protetta. Ma se non si corre ai ripari subito, l’anguilla rostrata rischia di fare la stessa fine della sua cugina europea.
Il professor Benjamin Wainwright, che ha supervisionato lo studio, ha spiegato che il traffico illecito di anguille è uno dei crimini ambientali più gravi al mondo. Ogni anno, milioni di giovani esemplari finiscono nelle mani dei trafficanti e vengono spediti in Asia per l’allevamento e la vendita. Oltre a minacciare la specie, questo giro d’affari alimenta anche reti criminali internazionali, rendendo la situazione ancora più complessa.
Se non si interviene in fretta con regole più rigide e controlli serrati, l’anguilla americana è destinata a subire lo stesso destino dell’anguilla europea. Serve un cambio di passo, prima che un’altra specie venga portata sull’orlo del collasso per soddisfare il mercato globale.
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