Ostriche, stanno tutte cambiando il loro sesso | La colpa è sempre e solo dell’uomo: gli Oceani sono pieni di CO2

Ostriche (Pixabay foto)

Ostriche (Pixabay foto) - www.marinecue.it

Le ostriche stanno cambiando sesso a causa dell’acidificazione degli oceani: un effetto inatteso dell’aumento di CO₂.

Gli oceani stanno cambiando, e non in meglio. L’aumento della CO₂ nell’atmosfera sta alterando profondamente la chimica dell’acqua, rendendola più acida e creando un ambiente sempre più ostile per molte specie marine. Questo fenomeno, noto come acidificazione degli oceani, è tra i più sottovalutati effetti della crisi climatica, ma le sue conseguenze sono enormi.

Tra gli aspetti meno conosciuti c’è il suo impatto sulla riproduzione di alcuni animali marini. A differenza di mammiferi e uccelli, che nascono già con un sesso definito, molte specie acquatiche – tra cui i molluschi – non hanno cromosomi sessuali fissi. Il loro sesso viene determinato da fattori ambientali, come temperatura e composizione chimica dell’acqua, rendendoli vulnerabili ai cambiamenti in corso.

E qui nasce il problema: se l’ambiente diventa sfavorevole alla nascita di individui di entrambi i sessi, l’intera popolazione rischia di scomparire in poche generazioni. Non si tratta solo di una questione biologica, ma di un vero e proprio sconvolgimento ecologico, con effetti a cascata su interi ecosistemi.

Già si sapeva che l’acidificazione danneggia i molluschi rendendo il loro guscio più fragile, ma ora sta emergendo qualcosa di ancora più inquietante: la CO₂ non colpisce solo la struttura fisica di questi animali, ma ne modifica anche il sistema riproduttivo, con conseguenze che potrebbero essere devastanti.

Come il pH influenza il sesso delle ostriche

Uno studio pubblicato su Environmental Science & Technology ha analizzato le ostriche portoghesi (Crassostrea angulata) per capire come l’aumento della CO₂ stia influenzando il loro meccanismo di determinazione sessuale. Il risultato? In ambienti più acidi nascono molte più femmine che maschi, sbilanciando il rapporto tra i sessi.

Per studiare il fenomeno, i ricercatori hanno osservato tre generazioni di ostriche cresciute in condizioni differenti. La prima generazione è stata divisa in due gruppi: uno allevato in acqua a pH neutro e l’altro in acqua più acida, per simulare le condizioni di un oceano con alti livelli di CO₂. Poi, hanno analizzato la seconda generazione, scoprendo che le ostriche nate da genitori cresciuti in acqua acida avevano un rapporto femmine-maschi molto sbilanciato rispetto a quelle cresciute in condizioni normali.

Cassette con ostriche (Depositphotos foto)
Cassette con ostriche (Depositphotos foto) – www.marinecue.it

Un effetto che si trasmette alle generazioni successive

Il dato più preoccupante, però, è arrivato con la terza generazione. Anche quando le ostriche venivano trasferite in ambienti con pH neutro, il rapporto tra i sessi restava comunque alterato: continuavano a nascere molte più femmine che maschi, segno che la variazione indotta dall’acidificazione non si corregge facilmente. L’analisi genetica ha rivelato che un pH più basso attiva alcuni geni legati allo sviluppo femminile, mentre ne disattiva altri che regolano la formazione dei maschi.

Insomma, l’ambiente sta programmando geneticamente queste ostriche per essere quasi tutte femmine. E se non ci sono abbastanza maschi, la popolazione non può riprodursi normalmente, con il rischio di un crollo numerico irreversibile. Questo studio mostra come l’aumento della CO₂ non stia solo riscaldando il pianeta, ma stia anche alterando in modo permanente la biologia di molte specie. Se questa tendenza continuerà, intere popolazioni di molluschi – comprese le ostriche – potrebbero ridursi drasticamente, con conseguenze non solo per l’ecosistema marino, ma anche per l’economia legata alla loro pesca e allevamento.