Un nuovo ecosistema sotto il mare: i vecchi treni di New York trasformati in rifugi per la fauna marina

treno sott'acqua

treno sott'acqua (Depositphotos foto) - www.marinecue.it

La fauna marina ha trovato rifugio nei vecchi vagoni che sono stati gettatoi in mare a largo di New York city.

La metropolitana di New York è un’icona della città, un sistema di trasporto che collega ogni angolo della metropoli con le sue 26 linee, 472 stazioni e quasi 400 km di binari. Ogni giorno milioni di persone si affidano ai suoi vagoni per spostarsi tra Manhattan, Brooklyn, il Bronx e il Queens. Tuttavia, negli ultimi anni, alcune di queste carrozze hanno trovato una nuova destinazione sorprendente: i fondali dell’Oceano Atlantico.

Il progetto, ideato dalla Metropolitan Transportation Authority (MTA), ha avuto inizio nei primi anni 2000 con lo scopo di dare nuova vita ai vagoni della metropolitana dismessi, trasformandoli in habitat artificiali per la fauna marina. L’iniziativa è stata documentata in una serie di fotografie intense e suggestive realizzate dal fotografo Stephen Mallon, raccolte nella mostra Sea Train: Subway Reef Photos ospitata dal New York Transit Museum nella Grand Central Station.

L’idea alla base del progetto è semplice ma ingegnosa: i vagoni della metropolitana, una volta svuotati e ripuliti di ogni componente inquinante, vengono affondati per creare barriere coralline artificiali. Questo processo favorisce la crescita di organismi marini che si attaccano alle superfici metalliche, creando un ecosistema variegato e ricco di biodiversità. Spigole, tonni, sgombri, cozze, coralli e spugne hanno trovato rifugio tra le strutture dei vagoni, trasformando un pezzo di ingegneria urbana in una risorsa per l’ambiente sottomarino.

Il progetto ha visto la dislocazione di 2580 vagoni sui fondali al largo delle coste di New Jersey, Delaware, Maryland, Virginia, South Carolina e Georgia. Il momento simbolico della sua conclusione è avvenuto nella Giornata della Terra del 2010, dopo dieci anni di operazioni di affondamento controllato. Tra i modelli impiegati c’erano le iconiche carrozze “Redbird”, caratterizzate dal colore rosso acceso usato per coprire i graffiti, e le “B-Division/Brightliner”. Le Redbird, in particolare, furono dismesse tra il 2001 e il 2003, mentre le Brightliner tra il 2008 e il 2010.

Benefici non solo ecologici

Oltre ai benefici ecologici, l’iniziativa ha rappresentato anche un vantaggio economico significativo per la MTA, che ha risparmiato circa 30 milioni di dollari rispetto ai costi di smaltimento tradizionali. Tuttavia, nonostante il successo del progetto, non verrà ripetuto su larga scala, poiché nei prossimi anni la MTA prevede di ritirare solo piccoli lotti di vagoni per volta, rendendo meno conveniente la loro conversione in barriere coralline.

L’impatto positivo di queste barriere artificiali è stato confermato da studi condotti da biologi marini e ambientalisti. Le strutture metalliche hanno attratto un numero crescente di specie, aumentando la biodiversità nelle zone in cui sono state immerse. Inoltre, questi reef artificiali aiutano a ridurre la pressione sulle barriere coralline naturali, che negli ultimi anni hanno subito gravi danni a causa del riscaldamento globale e dell’inquinamento.

Vagone metro new york
Vagone metro new york(Depositphotos foto) – www.marinecue.it

Ingegneria e processi naturali

La combinazione tra ingegneria umana e processi naturali ha dimostrato che soluzioni innovative possono generare effetti positivi non solo per l’ambiente, ma anche per l’industria della pesca e il turismo subacqueo, creando un equilibrio tra sviluppo urbano e conservazione della natura.

Questo straordinario esempio di riciclo su larga scala dimostra come l’ingegneria e la sostenibilità possano convergere in soluzioni innovative per la salvaguardia dell’ambiente. I vagoni che un tempo trasportavano milioni di persone lungo i binari di New York ora accolgono migliaia di creature marine, dimostrando che anche i materiali di scarto possono avere una seconda vita, contribuendo al ripristino degli ecosistemi.