“Abbiamo il terrore di attraversarlo, deviamo sempre la rotta” | Ormai questo Mare sembra un deserto: prima era il crocevia del commercio

Mar Morto

Mar Morto (PIXABAY FOTO) - www.marinecue.it

La crescente insicurezza nel Mar Rosso sta spingendo sempre più armatori a evitare questa rotta fondamentale per il commercio.

Il Mar Rosso un tempo considerato una delle arterie principali del commercio mondiale, sta vivendo una trasformazione preoccupante. Le acque che collegano l’Europa all’Asia, passando per il Canale di Suez, sono ora teatro di tensioni che stanno modificando le abitudini delle compagnie di navigazione.

La sicurezza marittima in questa regione è stata messa a dura prova, gruppi armati e conflitti regionali hanno reso il transito nel Mar Rosso sempre più rischioso. Questa situazione ha portato a un aumento dei costi operativi per le compagnie di navigazione, che devono affrontare premi assicurativi più elevati e investire in misure di sicurezza aggiuntive.

Molti armatori hanno iniziato a considerare rotte alternative, nonostante queste comportino tempi di viaggio più lunghi e costi aggiuntivi. La deviazione delle rotte rappresenta una scelta difficile ma necessaria per garantire la sicurezza degli equipaggi e delle merci trasportate.

Questa tendenza ha avuto un impatto significativo sul traffico attraverso il Canale di Suez, una delle principali fonti di entrate per l’Egitto. La diminuzione del numero di navi in transito ha portato a una riduzione delle entrate per l’Autorità del Canale di Suez, con ripercussioni sull’economia locale e internazionale.

L’insicurezza nel Mar Rosso e le conseguenze sul traffico marittimo

Nel 2025 non sono stati registrati attacchi da parte degli Houthi alle navi mercantili, la diffidenza degli armatori nei confronti del Mar Rosso è aumentata. Le deviazioni delle petroliere sono passate dal 35% nel 2024 al 48% nel 2025, mentre quelle delle navi per carichi secchi sono aumentate dal 45% al 56%. Il traffico di container ha mantenuto una deviazione costante intorno al 90% rispetto al 2023, e le navi gasiere hanno registrato deviazioni dell’80% per il GNL e del 74% per il GPL.

Questa situazione ha portato a una diminuzione degli arrivi nel Golfo di Aden del 72% rispetto alla media del 2023, influenzando negativamente l’economia egiziana e riducendo i ricavi del Canale di Suez. Attualmente si registrano circa 200 attraversamenti del Mar Rosso a settimana, meno della metà dei 500 registrati due anni fa.

Mar Morto
Mar Morto (PIXABAY FOTO) – www.marinecue.it

Le risposte internazionali alla crisi del Mar Rosso

Per contrastare l’insicurezza nel Mar Rosso, sono state avviate operazioni internazionali come l’Operazione Aspides dell’Unione Europea e l’Operazione Prosperity Guardian guidata dagli Stati Uniti. Queste missioni mirano a garantire la sicurezza delle rotte marittime e a proteggere le navi mercantili dagli attacchi.

Nonostante questi sforzi, la percezione di insicurezza persiste tra gli armatori, che continuano a preferire rotte alternative per evitare il Mar Rosso. La situazione rimane complessa e richiede un impegno costante da parte della comunità internazionale per ripristinare la fiducia nelle rotte marittime di questa regione cruciale per il commercio globale.