Alghe, questi minuscoli esseri viventi saranno la salvezza dell’umanità | Verranno utilizzate per la produzione di materiali che catturano e annientano la CO2

Illustrazione di alcune alghe (PIXABAY FOTO) - www.marinecue.it
Le alghe non sono solo utilizzate ultimamente in ambito culinario, ma potrebbero essere delle ottime alleate anche per altri campi.
Le piante non servono solo per l’alimentazione o l’abbellimento, ma sono alla base di tantissimi materiali che usiamo ogni giorno. Il legno è il più ovvio, impiegato in edilizia, arredamento e carta, ma ci sono molte altre specie vegetali che stanno rivoluzionando il settore dei materiali sostenibili.
Bambù e canapa, per esempio, stanno diventando alternative ecologiche alla plastica e al cemento. Crescono velocemente, assorbono molta CO₂ e vengono usati per bioplastiche, tessuti resistenti e persino mattoni isolanti. La canapa, in particolare, ha trovato spazio anche nella bioedilizia con pannelli e malte a basso impatto ambientale.
Non ci sono solo le piante: anche funghi e alghe stanno entrando nel mondo dei materiali innovativi. Il micelio, la rete sotterranea dei funghi, può essere coltivato per creare imballaggi biodegradabili e perfino pelle vegana. Le alghe, invece, vengono trasformate in biopolimeri e tessuti sostenibili, riducendo la dipendenza dal petrolio.
Questi materiali non solo riducono l’impatto ambientale, ma aprono nuove possibilità in settori come la moda, l’edilizia e il design. La sfida ora è renderli accessibili su larga scala, perché la vera innovazione non è solo nel creare alternative, ma nel farle diventare la norma.
Il piccolo gigante del mare
A volte le cose più incredibili sono anche le più invisibili. Prendi le diatomee, per esempio: minuscole, invisibili a occhio nudo, eppure fondamentali per il nostro pianeta. Queste microalghe marine assorbono una quantità enorme di CO₂ e sono uno degli ingranaggi principali dell’ecosistema oceanico.
Ma non è solo il loro ruolo ecologico a renderle speciali. Le diatomee hanno anche una struttura unica nel loro genere: un guscio chiamato frustolo, che è leggerissimo ma super resistente. È una sorta di armatura naturale che le protegge e che, guarda caso, ha attirato l’attenzione degli scienziati. Perché? Perché il loro design è così efficiente che potrebbe rivoluzionare il mondo dei materiali ultraleggeri e resistenti.

Dalle alghe alla tecnologia
Un team di ricerca dell’Università di Genova, insieme agli esperti del MIT di Boston, ha deciso di studiare più a fondo le diatomee per capire come trasformare il loro incredibile esoscheletro in un modello per nuovi materiali. E i risultati sono sorprendenti. Utilizzando stampa 3D e simulazioni numeriche, i ricercatori hanno scoperto che la struttura gerarchica delle diatomee offre un equilibrio perfetto tra resistenza e leggerezza.
Le applicazioni sono tantissime. Immagina un casco protettivo progettato con la stessa logica delle diatomee: assorbirebbe meglio gli urti e sarebbe più leggero. O membrane microporose capaci di catturare la CO₂ in modo efficiente, aiutando a ridurre l’inquinamento. O ancora, componenti aerodinamici per le auto, che ottimizzano i flussi d’aria riducendo il peso e aumentando la resistenza.