Ischia, scoperta archeologica che “riscrive” la storia | Non era un piccolo villaggio: si trattava di una città che pullulava di popoli diversi

Illustrazione di un sito archeologico (Depositphotos)

Illustrazione di un sito archeologico (Depositphotos FOTO) - www.marinecue.it

Questa scoperta è sensazionale in quanto ci mostra alcuni dettagli sconosciuti fino ad ora. Non si trattava proprio di un piccolo villaggio.

Ischia è un’isola che sa stupire. Situata nel Golfo di Napoli, è famosa per le sue acque termali, le spiagge incantevoli e i paesaggi vulcanici. Un mix perfetto tra natura, relax e storia, che la rende una delle mete più amate sia dagli italiani che dai turisti stranieri.

Ogni angolo dell’isola ha qualcosa di speciale. Ischia Porto è il cuore vivace, con locali, negozi e una movida sempre accesa. Forio è la zona perfetta per tramonti mozzafiato, mentre Sant’Angelo è un piccolo gioiello, un borgo senza tempo con stradine pittoresche e un’atmosfera rilassata.

Le terme sono il vero tesoro di Ischia. Grazie alla sua origine vulcanica, l’isola è ricca di sorgenti termali naturali, usate fin dall’epoca romana per i loro effetti benefici.

Ma Ischia non è solo mare e terme. Il Castello Aragonese, che domina il panorama, racconta secoli di storia e offre una vista spettacolare. E poi c’è la cucina: dai conigli all’ischitana al pesce fresco, ogni piatto è un’esperienza.

Una storia antichissima

Quando pensiamo a Ischia, ci vengono in mente le sue acque termali, le spiagge dorate e il suo mare cristallino. Ma pochi sanno che questa splendida isola del Golfo di Napoli è stata un crocevia di popoli e culture fin dall’antichità. Già nell’VIII secolo a.C., infatti, Ischia era ben più di una semplice colonia greca: era un vero e proprio centro di scambi e convivenza tra comunità diverse.

Uno studio recente, condotto dall’Università di Padova, ha svelato qualcosa di affascinante: la necropoli di Pithekoussai, il primo insediamento greco nel Mediterraneo occidentale, custodisce i resti di una comunità incredibilmente variegata. Parliamo di greci, fenici, italici e altre popolazioni che, anziché scontrarsi, convivevano e interagivano, creando un mosaico culturale unico nel suo genere.

Illustrazione di uno scavo (Pixabay FOTO) - www.marinecue.it
Illustrazione di uno scavo (Pixabay FOTO) – www.marinecue.it

Tantissimi popoli

Ma come facciamo a sapere che Ischia fosse così cosmopolita già nell’antichità? Il segreto è nei denti. Sì, hai letto bene. Un gruppo di ricercatori ha analizzato gli isotopi dello stronzio nei denti e nelle ossa di oltre 50 individui sepolti a Pithekoussai. Questo metodo permette di capire dove una persona è cresciuta e, sorpresa sorpresa, molti di loro non erano affatto nativi dell’isola.

La studiosa Melania Gigante, che ha coordinato la ricerca, ha spiegato che questi dati dimostrano come Pithekoussai fosse un punto nevralgico dal punto di vista popolazionistico, dove greci, fenici e italici si mescolavano e costruivano insieme una nuova identità culturale.