L’eredità dei vulcani: come le eruzioni hanno alimentato la vita primordiale
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Foto di un vulcano (Canva foto) - www.marinecue.it
La storia dei vulcani ha plasmato il pianeta: ecco come le eruzioni vulcaniche hanno alimentato la vita primordiale.
Immagina di tornare indietro di quasi tre miliardi di anni. La Terra è un luogo ostile, senza alberi, fiumi o animali. Al posto dei continenti ci sono solo piccole isole vulcaniche sparse in un immenso oceano, mentre eruzioni continue scuotono il pianeta, riempiendo l’aria di gas e minerali. Eppure, in questo scenario infernale, potrebbe essere nata la vita.
Per tanto tempo si è pensato ai vulcani solo come forze distruttive, capaci di cancellare qualsiasi cosa sul loro cammino. Oggi, però, la scienza sta riscrivendo questa storia: non solo non hanno ostacolato la vita, ma potrebbero averla addirittura aiutata a nascere.
Quando eruttavano, liberavano nell’atmosfera e nelle acque elementi fondamentali come il carbonio, lo zolfo e, soprattutto, l’azoto, un ingrediente essenziale per costruire DNA e proteine. Il problema? L’azoto, così com’era, non poteva essere usato dai primi organismi. Qualcosa doveva trasformarlo in una forma più accessibile, e i vulcani potrebbero aver avuto un ruolo chiave in questo processo.
Per trovare risposte, i ricercatori hanno studiato le stromatoliti, antiche strutture rocciose formate da strati di microrganismi. Sono una sorta di fossili viventi, veri e propri archivi naturali che ci permettono di sbirciare nel passato e capire in che tipo di ambiente è nata la vita.
Le Stromatoliti e il legame con i vulcani
Un team di scienziati della Northumbria University ha analizzato stromatoliti vecchie di 2,75 miliardi di anni, trovate in Zimbabwe. Lo studio, pubblicato su Nature Communications e riportato da Science Daily, ha rivelato qualcosa di sorprendente: la composizione chimica di queste rocce suggerisce che l’azoto disponibile nell’oceano era influenzato direttamente dall’attività vulcanica.
In altre parole, le eruzioni e le sorgenti idrotermali avrebbero rilasciato grandi quantità di ammonio, una forma di azoto che i microrganismi potevano usare per sopravvivere. Le correnti marine avrebbero poi trasportato questi nutrienti dalle profondità fino alle acque superficiali, favorendo la crescita della vita primitiva. Secondo il professor Axel Hofmann dell’Università di Johannesburg, il vulcanismo particolarmente intenso di quel periodo potrebbe aver avuto un ruolo decisivo nell’evoluzione della vita, creando le basi per i futuri ecosistemi.
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I vulcani: distruttori o culle della vita?
Questa scoperta cambia il modo in cui vediamo i vulcani. Non solo forze di distruzione, ma anche creatori di vita. Le loro eruzioni hanno rilasciato gli elementi giusti al momento giusto, e il sistema naturale di riciclo dei nutrienti negli oceani ha fatto il resto, permettendo alla vita di prendere piede.
Secondo la dottoressa Eva Stüeken dell’Università di St Andrews, questi risultati potrebbero aiutarci a capire non solo il passato della Terra, ma anche dove cercare la vita su altri pianeti. Se i vulcani hanno giocato un ruolo così importante qui, potrebbero aver fatto lo stesso altrove, su mondi come Marte o sulle lune ghiacciate di Giove e Saturno, dove ancora oggi esistono sorgenti idrotermali.