Orche, si stanno spiaggiando in massa | I ricercatori non possono farci nulla: “Tornerebbero subito a riva”
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Orche a riva (Depositphotos foto) - www.marinecue.it
Un problema molto serio sta riguardano le orche marine. I riceracatori ce l’hanno messa tutta ma non ci sono soluzioni.
Le orche marine, il cui nome scientifico è Orcinus orca, sono tra i mammiferi marini più affascinanti e misteriosi del nostro pianeta. Conosciute anche come “balene assassine”, queste creature appartengono alla famiglia dei delfinidi, il che le rende parenti stretti dei delfini.
Sono predatori altamente intelligenti, dotati di una struttura sociale complessa e di tecniche di caccia straordinarie. Inoltre, le orche hanno dimensioni molto grandi e possono raggiungere i 9 metri di lunghezza e pesare fino a 6 tonnellate.
Il loro corpo è caratterizzato da un colore nero sul dorso e bianco sulla pancia, con macchie bianche vicino agli occhi che le rendono facilmente riconoscibili. Vivono in tutti gli oceani del mondo, dalle acque gelide dell’Artico e dell’Antartide fino ai mari tropicali, anche se prediligono le zone costiere.
Le orche sono considerate i principali predatori dei mari perché non hanno nemici naturali. Si nutrono di una grande varietà di prede, tra cui pesci, foche, leoni marini e persino balene di dimensioni maggiori. Ciò che le rende uniche è la loro capacità di cacciare in gruppo, sviluppando strategie complesse.
Animali molto intelligenti
Le orche sono animali estremamente intelligenti e sociali, vivendo in gruppi chiamati pod, composti da membri della stessa famiglia. La loro comunicazione avviene attraverso suoni e segnali complessi, diversi a seconda della popolazione, il che fa pensare che abbiano vere e proprie “culture” distinte. Inoltre, sono capaci di apprendere nuove tecniche di caccia e insegnarle ai più giovani, dimostrando una forte capacità di adattamento.
La loro forza e intelligenza, le orche sono minacciate dall’attività umana. L’inquinamento degli oceani, la riduzione delle prede a causa della pesca e il cambiamento climatico stanno mettendo a rischio la loro sopravvivenza. Inoltre, alcune popolazioni di orche vengono catturate per essere tenute in acquari, una pratica controversa che ha sollevato molte preoccupazioni etiche.
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Un problema serio per i ricercatori
Di recente, sulla costa nord-occidentale della Tasmania, sono stati trovati 157 cetacei spiaggiati, appartenenti alla specie delle pseudorche. Circa 90 erano ancora vivi, ma i veterinari hanno stabilito che fossero arenati da almeno 24 ore e impossibili da salvare.
La spiaggia vicino ad Arthur River è difficilmente accessibile, rendendo impossibile l’uso di attrezzature adeguate per riportarli in mare. Due tentativi di salvataggio sono falliti a causa delle onde troppo forti, che hanno riportato gli animali a riva. I riceractori si stanno quindi impegnando per trovare delle soluzioni più efficaci e durature.