Russia, sta perdendo su tutti i fronti | Non ha più il controllo dei mari: arrivata la NATO a fare chiarezza

Nave di una flotta russa

Nave di una flotta russa (Depositphotos foto) - www.marinecue.it

Ultimamente le milizie di mare della Russia stanno perdendo terreno. Adesso il controllo dei mari lo ha la NATO.

I rapporti tra la NATO e la Russia sono stati caratterizzati da periodi di collaborazione alternati a momenti di forte tensione. Tuttavia, a partire dal 2014, con l’annessione della Crimea da parte della Russia, i rapporti tra Mosca e l’Alleanza Atlantica si sono deteriorati drasticamente, culminando nel 2022 con l’invasione russa dell’Ucraina.

Questo conflitto ha portato a un’escalation di sanzioni, a un rafforzamento delle forze NATO in Europa orientale e a una ridefinizione degli equilibri geopolitici globali. Le tensioni tra NATO e Russia hanno radici storiche e geopolitiche profonde.

Dopo la fine della Guerra Fredda, con il crollo dell’Unione Sovietica nel 1991, molti paesi dell’ex blocco sovietico hanno scelto di entrare nella NATO, un processo che Mosca ha sempre percepito come una minaccia alla propria sicurezza. L’allargamento dell’Alleanza ai paesi dell’Europa dell’Est sta alimentato il timore russo di un accerchiamento da parte dell’Occidente.

La vicenda che ha segnato una svolta decisiva nelle relazioni tra NATO e Russia è stata l’annessione della Crimea da parte della Russia nel 2014, considerata illegale dall’Occidente e seguita da sanzioni economiche e dall’invio di truppe NATO nei paesi baltici e in Polonia per rafforzare il fianco orientale dell’Alleanza.

L’escalation della crisi e il conflitto in Ucraina

Nel febbraio 2022, la Russia ha invaso l’Ucraina, scatenando una guerra su larga scala che ha avuto un impatto globale. La NATO, pur non intervenendo direttamente nel conflitto, ha fornito un massiccio supporto militare e logistico all’Ucraina, inviando armi, intelligence e aiuti economici.

Da parte sua, Mosca ha giustificato l’invasione come una risposta alle minacce della NATO e ha cercato alleanze alternative, rafforzando i legami con paesi come Cina, Iran e Corea del Nord. Nel frattempo, l’Occidente ha imposto sanzioni sempre più severe, colpendo l’economia russa e isolando il paese sulla scena internazionale.

Bandiere Nato
Bandiere Nato (Depositphotos foto) – www.marinecue.it

Il controllo dei mari viene meno

La Russia ha perso gran parte del suo controllo sui mari, subendo pesanti sconfitte sia nel Mar Nero che nel Mar Baltico e nel Mediterraneo. Nel Mar Nero, l’Ucraina è riuscita a respingere le offensive russe grazie all’uso di droni sottomarini. Nel Baltico, l’ingresso di Svezia e Finlandia nella NATO ha cambiato gli equilibri, trasformando l’area in un “lago NATO”.

La presenza della cosiddetta flotta ombra di petroliere russe, usata per aggirare le sanzioni e sospettata di sabotaggi alle infrastrutture sottomarine, ha spinto paesi come Polonia e Danimarca a rafforzare i controlli e la protezione delle acque territoriali. Anche nel Mediterraneo la situazione è peggiorata per Mosca, con il ritiro delle sue navi da guerra dal porto siriano di Tartus, storicamente una base strategica per l’accesso alla regione.