Questo pesce è incredibile e non solo per i suoi colori | È talmente furbo da vivere tra gli anemoni senza avvelenarsi
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Illustrazione di un pesce pagliaccio (Pixabay FOTO) - www.marinecue.it
Ci sono alcuni pesci che sono davvero straordinari, caratterizzati da adattamenti unici e capaci di vivere in simbiosi con altri organismi.
Il mare è pieno di pesci assurdi, alcuni sembrano usciti da un film di fantascienza. Prendi il pesce blob, ad esempio: una creatura gelatinosa che sembra letteralmente sciogliersi quando viene portata fuori dall’acqua.
Poi c’è il pesce ascia, un piccolo abitante degli abissi con un corpo sottile e squame argentate che riflettono la luce, rendendolo quasi invisibile. Vive in totale oscurità e usa fotofori bioluminescenti per confondere i predatori. Un vero maestro del camouflage.
E che dire del pesce arciere? Questo piccolo genio spara getti d’acqua per abbattere insetti dai rami e mangiarli. Un cecchino subacqueo con una mira incredibile, capace di calcolare la rifrazione della luce nell’acqua meglio di molti scienziati.
Infine, c’è il pesce mandarino, probabilmente uno dei più belli al mondo. Con i suoi colori psichedelici e il nuoto elegante, sembra quasi dipinto a mano. È timido e difficile da vedere, ma chi lo trova ha la fortuna di osservare un vero gioiello vivente.
Un piccolo “trucchetto”
Chiunque abbia visto Alla ricerca di Nemo sa che il pesce pagliaccio può nuotare tranquillamente tra i tentacoli velenosi del suo anemone senza subire un graffio. Ma com’è possibile? Gli anemoni non sono esattamente degli amici accoglienti: i loro tentacoli sono ricoperti da cellule urticanti, le nematocisti, le stesse che usano le meduse per difendersi. Eppure, il pesce pagliaccio vive lì dentro come se nulla fosse, protetto dai predatori e quasi “coccolato” dagli anemoni.
Questa “amicizia” tra pesci e anemoni è una delle simbiosi più affascinanti del mondo marino. Il pesce pagliaccio si rifugia tra i tentacoli e in cambio l’anemone riceve protezione da certi predatori e una sorta di “servizio di pulizia”. E’ un bellissimo esempio di simbiosi. Ma la vera domanda è: come fa il pesce a non urticarsi?
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Un adattamento straordinario
Il segreto è tutto nella pelle del pesce pagliaccio, o meglio, nel suo muco. Alcuni studi hanno rivelato che questo strato protettivo ha una caratteristica molto particolare. Contiene, infatti pochissimo acido sialico, così come gli anemoni stessi. In sostanza, quando il pesce pagliaccio si avvicina, il suo muco povero di acido sialico lo fa “sembrare” una parte dell’anemone stesso.
Ma attenzione: non è un trucco che funziona dalla nascita. I pesci pagliaccio giovani hanno ancora troppo acido sialico nella pelle e, se provano ad avvicinarsi troppo presto, provano ciò che proverebbe un essere umano toccando un anemone. Solo crescendo, quando sviluppano il loro iconico tegumento arancione con strisce bianche, il livello di questa molecola cala e la simbiosi inizia.