Questo animale è unico nel suo genere | Vive in profondità, ma è un predatore spietato: occhio a non avvicinarsi troppo
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Fondale oceanico (Depositphotos foto) - www.maricecue.it
Un predatore davvero unoc e raro. Prestate attenzione a questa specie animale perchè potrebbe essere molto aggressivo.
Le profondità oceaniche sono uno degli ambienti più misteriosi e inesplorati sulla Terra. Al di sotto dei duecento metri, dove la luce del sole non riesce a penetrare, spesso, la vita ha dovuto adattarsi a condizioni estreme. Qui la pressione è altissima, le temperature sono gelide e il cibo scarseggia.
Eppure, in questo regno apparentemente inospitale, esistono creature straordinarie, dai tratti quasi alieni, che hanno sviluppato caratteristiche uniche per sopravvivere. Una delle strategie più affascinanti adottate da questi esseri è la bioluminescenza.
Molti animali degli abissi, come alcuni pesci e meduse, sono in grado di produrre luce attraverso reazioni chimiche nel loro corpo. Questa capacità non è un semplice effetto spettacolare, ma un vero e proprio strumento di sopravvivenza che viene usata per attrarre prede, confondere i predatori o persino per comunicare con i propri simili.
Un esempio emblematico è il pesce abissale con l’amo, che possiede un’esca luminosa sulla testa per ingannare le sue vittime, attirandole verso le sue fauci enormi e minacciose. L’oscurità di queste profondità ha modellato corpi e comportamenti sorprendenti.
Le caratteristiche di alcuni animali
Alcuni pesci hanno occhi enormi, capaci di captare ogni minima traccia di luce, mentre altri ne sono quasi privi, affidandosi a un olfatto sviluppatissimo o alla sensibilità della pelle per percepire le vibrazioni dell’acqua. I predatori, per compensare la scarsità di cibo, possiedono bocche sproporzionate rispetto al corpo e denti affilati che impediscono alla preda di sfuggire una volta catturata.
Bisogna ribadire che gli abitanti degli abissi sono fondamentali per l’equilibrio dell’ecosistema marino. Alcuni di loro, come il calamaro vampiro, svolgono un ruolo importante nel riciclo della materia organica, nutrendosi di detriti e contribuendo a mantenere pulito l’oceano. Altri, come il granchio yeti, vivono in simbiosi con batteri che permettono loro di sopravvivere in ambienti estremi, come le sorgenti idrotermali.
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Un animale particolare
Recentemente nella Fossa di Atacama, a 8.000 metri di profondità, è stata scoperta una nuova specie di anfipode, Dulcibella camanchaca. Questo piccolo crostaceo bianco si distingue per il raro comportamento predatorio, catturando prede con appendici specializzate invece di nutrirsi di detriti.
Identificato nel 2023 da ricercatori cileni e statunitensi, appartiene a un genere finora sconosciuto. Il suo nome richiama Dulcinea del Don Chisciotte e l’oscurità abissale in cui vive. La scoperta, resa possibile da un veicolo lander, suggerisce che negli oceani esistano ancora molte specie ignote, rivelando l’incredibile capacità della vita di adattarsi agli ambienti più estremi.