Arca di Noè, prima si distrugge tutto ed ora si vuole correre ai ripari | Non sarà così facile salvare tutti questa volta

Arca di Noè

Arca di Noè (Depositphotos foto) - www.maricecue.it

Potrebbe verificarsi uno scenario simile a quello descritto nella storia dell’arca di Noè. Ecco cosa sappiamo.

La storia dell’Arca di Noè, raccontata nella Bibbia, narra di un uomo che salvò gli animali dal diluvio, portandoli in un’enorme imbarcazione per garantire la loro sopravvivenza. Si tratta quindi di un esempio molto importante per evidenziare perchè bisogna preservare le specie.

Infatti, oggi, di fronte alla crisi ambientale e alla crescente perdita di biodiversità, l’umanità si trova ad affrontare una sfida simile che è quella di dover proteggere le specie a rischio di estinzione e garantire l’equilibrio degli ecosistemi.

Le principali cause sono deforestazione, cambiamenti climatici, inquinamento e bracconaggio, che coinvologono centinaia di specie animali e vegetali  destinati a scomparire. La distruzione degli habitat naturali mette in pericolo la fauna selvatica, minacciando la stabilità dell’intero pianeta.

Per contrastare questa emergenza, si stanno sviluppando numerosi progetti di conservazione, vere e proprie “Arche di Noè” moderne. Tra questi vi sono le riserve naturali, i parchi nazionali e le banche genetiche, che conservano il DNA di specie rare per future reintroduzioni.

Alcuni esempi concreti

Un esempio significativo è la Svalbard Global Seed Vault, una banca dei semi situata nelle isole Svalbard, in Norvegia, che protegge migliaia di varietà di piante per garantirne la sopravvivenza in caso di catastrofi. Anche i programmi di ripopolamento, come quelli per il panda gigante o il lupo appenninico, dimostrano come l’impegno dell’uomo possa fare la differenza.

Preservare la biodiversità non è solo un dovere morale, ma anche una necessità per la nostra stessa sopravvivenza. Ogni specie svolge un ruolo fondamentale negli ecosistemi, e la loro perdita potrebbe avere conseguenze irreversibili. Per questo, è essenziale promuovere la consapevolezza ambientale e sostenere iniziative volte alla tutela della natura. Solo così potremo costruire una nuova Arca di Noè, in grado di proteggere la vita sulla Terra per le generazioni future.

Koala in Australia
Koala in Australia (Depositphotos foto) – www.maricecue.it

Il progetto australiano

L’Australia sta avviando un ambizioso progetto per trasformare Flinders Island in un santuario per le specie autoctone in pericolo, come il wallaby lepre fasciato e i bandicoot. L’isola, di 4000 ettari, è invasa da specie aliene introdotte dall’uomo, come gatti selvatici, ratti e topi, che minacciano la fauna locale. Per questo il governo, insieme alle autorità locali e alla famiglia Woolford, proprietaria dell’isola, ha stanziato 4,8 milioni di dollari australiani per il progetto “Flinders Island Safe Haven”.

L’obiettivo è eradicare gli animali invasivi e ricreare un ambiente simile a quello originario del 1802, quando l’esploratore Matthew Flinders descrisse un’isola ricca di marsupiali. L’iniziativa prevede l’uso di droni, elicotteri e tecnologie avanzate per individuare e rimuovere i predatori, con l’aiuto di esperti da Australia, Tasmania e Nuova Zelanda.