Spiagge, in questa Regione, nel 2025, sarà tutto privato | La decisione è stata presa: o paghi o il mare lo vedi col binocolo

Illustrazione di uno stabilimento balneare (Pixabay)

Illustrazione di uno stabilimento balneare (Pixabay FOTO) - www.marinecue.it

Nel 2025 le spiagge cambieranno volto. ormai la decisione è stata presa e ci si avvia verso la privatizzazione completa.

La privatizzazione delle spiagge è un tema che fa discutere un po’ tutti, soprattutto d’estate quando cerchi un angolo libero per mettere l’asciugamano e… sorpresa!

Tutto occupato da stabilimenti balneari. In molte località, specialmente in Italia, le spiagge sono diventate quasi un lusso, con prezzi sempre più alti per lettini e ombrelloni.

Il problema è che, teoricamente, la spiaggia dovrebbe essere un bene pubblico, accessibile a tutti. Ma con le concessioni date ai privati, spesso la maggior parte dell’arenile viene recintata, lasciando pochissimo spazio libero. 

Chi gestisce gli stabilimenti afferma che offrono servizi essenziali: pulizia, sicurezza, bar e ristoranti. E su questo non si può negare che le spiagge private siano spesso più curate.

Ma il punto è trovare un equilibrio tra chi vuole godersi il mare senza spendere una fortuna e chi, invece, cerca comfort e servizi extra. La sfida è sempre ardua!

Cambiamenti all’orizzonte

Quando pensiamo alle spiagge, ci immaginiamo subito sabbia dorata, ombrelloni colorati e il rumore del mare in sottofondo. Ma dietro quella tranquillità da cartolina c’è un mondo di regole e concessioni che decide chi può fare cosa, e dove. Nelle Marche, la Regione ha deciso di mettere mano al Piano di gestione integrata delle zone costiere, insomma il documento che stabilisce come vengono assegnati gli spazi sulle spiagge.

Fino a poco tempo fa, le concessioni per le spiagge erano abbastanza limitate. Non si poteva superare il limite dei 100 metri di fronte mare per ogni lotto, il che significava che le spiagge erano spezzettate in piccole porzioni. Questo poteva sembrare utile per evitare monopoli, ma con le nuove norme europee (sì, la famigerata direttiva Bolkestein) in arrivo, le cose dovevano cambiare. 

Illustrazione di alcuni lettini sulla sabbia (Pixabay)
Illustrazione di alcuni lettini sulla sabbia (Pixabay FOTO) – www.marinecue.it

Cosa accadrà ora?

Ora, con il nuovo piano, le concessioni potranno arrivare fino a 200 metri di fronte mare. E non è finita qui: l’accesso pubblico, che prima doveva essere garantito ogni 200 metri, ora potrebbe essere ridotto a ogni 400 metri. Questo significa che ci saranno aree molto più grandi gestite da singoli concessionari, il che potrebbe facilitare la gestione per chi già lavora nel settore, ma potrebbe anche rendere più difficile trovare spazi liberi per chi vuole semplicemente stendere un asciugamano senza pagare.

L’assessore regionale Stefano Aguzzi ha spiegato che l’idea è quella di non stravolgere troppo l’organizzazione storica delle spiagge, mantenendo un certo equilibrio tra pubblico e privato. I Comuni avranno la responsabilità di decidere come ritagliare i lotti, ma il rischio è che la spiaggia “libera” diventi sempre più rara. Con la scadenza delle attuali concessioni prevista per il 2027, questo cambiamento arriva in un momento cruciale e non mancherà di sollevare qualche polemica, soprattutto tra chi teme che il mare stia diventando sempre più “privato”.