Mare, c’è chi la chiama neve e chi forfora | È formata da sostanze vomitevoli, ma è l’alleato perfetto contro il cambiamento climatico
![Illustrazione del mare e della neve (Depositphotos)](https://www.marinecue.it/wp-content/uploads/2025/02/Illustrazione-del-mare-e-della-neve-Depositphotos-1024x592.jpg)
Illustrazione del mare e della neve (Depositphotos FOTO) - www.marinecue.it
Sembra neve ed assomiglia alla forfora, ma non è proprio così. Apparentemente è disgustoso, ma svolge una funzione importante.
Il mare, che dovrebbe essere questo immenso paradiso blu, purtroppo nasconde anche un lato oscuro. Tra le onde e i fondali, si possono trovare un sacco di sostanze tossiche che non ti aspetteresti.
Parliamo di inquinanti chimici, come i metalli pesanti (mercurio e piombo in primis) che finiscono in acqua a causa dell’industria e dell’agricoltura. Questi si accumulano nei pesci e, indovina un po’? Poi ce li ritroviamo nel piatto.
Poi ci sono le famigerate microplastiche. Minuscoli frammenti di plastica che derivano da sacchetti, bottiglie e persino dai nostri vestiti sintetici. Questi pezzettini sono ovunque, persino nei mari più remoti.
E vogliamo parlare delle acque reflue? Sì, proprio quelle che finiscono in mare senza essere trattate a dovere. Sono piene di batteri, virus e altre schifezze chimiche che non solo rovinano l’ecosistema, ma possono causare seri problemi di salute a chi fa il bagno o consuma frutti di mare contaminati.
Sembra neve, ma non lo è
Hai mai sentito parlare della neve marina? No, non è quella cosa soffice che ti immagini cadere dal cielo. Questa “neve” scende verso il fondo degli oceani ed è fatta di… beh, roba non proprio poetica: feci, resti di animali morti, batteri, muco e altri scarti biologici. Sì, è un bel mix di cose che normalmente non vorresti nemmeno nominare, figuriamoci nuotarci in mezzo. Eppure, è fondamentale per la salute dei nostri mari.
Lo zoologo William Beebe fu il primo a dare questo nome affascinante a qualcosa di così… disgustoso. Ma non lasciarti ingannare dall’apparenza: questi fiocchi “sporchi” sono vitali per la vita negli oceani. Mentre scendono lentamente verso il fondo, diventano una fonte di nutrimento per tantissimi organismi marini, mantenendo in moto un ecosistema complesso e, sorprendentemente, aiutando anche a combattere il cambiamento climatico.
![Illustrazione della cosiddetta neve marina (Wikipedia NOAA National Ocean Service)](https://www.marinecue.it/wp-content/uploads/2025/02/Illustrazione-della-cosiddetta-neve-marina-Wikipedia-NOAA-National-Ocean-Service.jpg)
La sua importanza
Allora, perché questa roba è così importante? Primo, è il cibo perfetto per molte creature marine, soprattutto in quelle profondità dove la luce del sole non arriva e la fotosintesi è solo un sogno lontano. Pensa a cetrioli di mare, coralli e pesci abissali: per loro, questi detriti sono come una cena gourmet. E visto che in fondo al mare ogni briciola conta, la neve marina tiene in piedi l’intera catena alimentare degli abissi.
Ma non è tutto. Questa “forfora oceanica” gioca anche un ruolo chiave nel ciclo del carbonio. Le particelle intrappolano CO2 attraverso la fotosintesi e la trasportano fino al fondo marino. Così facendo, aiutano a ridurre la quantità di anidride carbonica nell’atmosfera, rallentando il riscaldamento globale. Il problema? Con l’acidificazione e il surriscaldamento dei mari, questo meccanismo è in pericolo. I gusci calcarei che intrappolano il carbonio si dissolvono più facilmente, e il muco che avvolge le particelle rallenta la loro discesa, dando più tempo ai batteri per distruggerle. Meno carbonio arriva sul fondo, più CO2 rimane nell’atmosfera.