Venezia, allarme alto appena lanciato | Sarà completamente sommersa se non ci si muove: occorrono misure straordinarie

Illustrazione dell'aumento del livello marino a Venezia (Depositphotos)

Illustrazione dell'aumento del livello marino a Venezia (Depositphotos FOTO) - www.marinecue.it

Purtroppo l’emergenza a Venezia non finisce mai, e potrà peggiorare in futuro. Sarà completamente sommersa?

L’acqua alta a Venezia è uno di quei fenomeni che, pur essendo parte della vita quotidiana dei veneziani, continua a stupire chi visita la città.

Si tratta di un innalzamento temporaneo del livello del mare che sommerge piazze, calli e campi, trasformando la Serenissima in una sorta di città galleggiante ancora più evidente del solito. Ma dietro questo fascino c’è anche tanta preoccupazione.

Il fenomeno è causato da una combinazione di fattori: maree particolarmente forti, vento di scirocco che spinge l’acqua verso la laguna, e l’effetto del cambiamento climatico che sta aumentando la frequenza e l’intensità di questi eventi. 

Negli ultimi anni, però, le cose sono cambiate grazie al MOSE, il sistema di barriere mobili pensato per proteggere la città dalle maree eccezionali. Anche se ha avuto un avvio tra mille polemiche e ritardi, il MOSE ha dimostrato di poter salvare Venezia dalle inondazioni più devastanti, come quelle che nel 2019 hanno causato danni gravissimi.

Scenario futuro e previsioni

Entro 20 anni, l’acqua alta potrebbe diventare un fenomeno quotidiano a Venezia, anche in condizioni meteo favorevoli. Secondo lo studio di Antonio Rusconi, ingegnere idraulico, il Mose e l’insula di San Marco non saranno più sufficienti a proteggere la città a causa dell’innalzamento del livello del mare. Già con un aumento di 10 cm del livello del mare, le maree tra 80 e 110 cm passerebbero da 54 a 209 eventi annui. Questo significa che la città potrebbe trovarsi a fronteggiare allagamenti frequenti, rendendo la situazione sempre più critica.

Le proiezioni non sono affatto rassicuranti. Con un aumento di 20 cm, le maree raggiungerebbero i centinaia di eventi annui, costringendo all’attivazione del Mose quasi quotidianamente. Se il livello salisse di 50 cm, come previsto dall’IPCC, si arriverebbe ad un numero elevatissimo, con l’acqua alta presente addirittura due volte al giorno. In un’ipotesi peggiore, con un aumento di 1 metro, Venezia potrebbe essere sommersa permanentemente, riducendo drasticamente i tempi in cui la città rimarrebbe all’asciutto.

Piazza San Marco allagata (Depositphotos)
Piazza San Marco allagata (Depositphotos FOTO) – www.marinecue.it

Proposte per il futuro

Il Mose non sarà in grado di gestire eventi così frequenti e subirebbe uno stress meccanico non previsto. La chiusura quotidiana delle bocche di porto danneggerebbe il ricambio d’acqua in laguna, mettendo in crisi la portualità veneziana. Attualmente, l’aumento del livello del mare è stimato in 4,3 mm all’anno; entro il 2050, la situazione sarà critica. Anche l’insula di San Marco, quasi ultimata, non risolverebbe i problemi strutturali di una laguna soggetta a continue inondazioni.

Non esistono soluzioni immediate, ma è necessaria un’azione tecnica e politica coordinata. Tra le proposte ci sono l‘estensione delle insulae al resto della città, il rialzo delle rive e l’impermeabilizzazione dei muri. È fondamentale garantire finanziamenti stabili, dato che la Legge Speciale per Venezia non eroga fondi da oltre 20 anni. Un rapido cambio di strategia è cruciale per garantire la sopravvivenza della città e migliorare la gestione del Mose.