Granchio Blu, ora in Italia si cambia strategia | Nessun pescatore straniero: l’arma segreto è questo mollusco

Illustrazione di un granchio blu (Depositphotos)

Illustrazione di un granchio blu (Depositphotos FOTO) - www.marinecue.it

Il granchio blu è una minaccia per i nostri ecosistemi, ma è stata trovata una strategia molto particolare. vediamo come funziona!

Il granchio blu, originario delle coste atlantiche dell’America, è arrivato anche in Italia e sta creando un bel po’ di scompiglio. Negli ultimi anni, questo crostaceo si è diffuso a macchia d’olio, soprattutto nelle lagune e nei delta dei fiumi, come il Po. 

Il problema principale è che il granchio blu è un predatore vorace. Si nutre di tutto: pesci, molluschi, e in particolare le vongole, che sono una delle risorse più importanti per i pescatori italiani.

Questo sta causando danni enormi agli ecosistemi e alle cooperative di pesca, che vedono calare drasticamente le loro rese. Non solo, il granchio blu compete anche con le specie locali, rischiando di alterare in modo permanente l’equilibrio marino.

Ma non tutto è perduto! Alcune regioni stanno cercando di trasformare questa invasione in un’opportunità. Il granchio blu, infatti, è considerato una prelibatezza in molte cucine, specialmente negli Stati Uniti.

Affrontare l’emergenza

La Regione Emilia-Romagna ha stanziato 1 milione di euro nel bilancio 2025 per affrontare l’emergenza legata al granchio blu. Questi fondi saranno utilizzati per coprire le spese di smaltimento e trasporto del crostaceo sostenute dalle imprese locali. Inoltre, è stata avviata una collaborazione con l’Università di Bologna per un progetto sperimentale che prevede il ripopolamento marino con polpi, al fine di contenere la diffusione del granchio blu.

Questo progetto è parte del Feampa (Fondo europeo degli affari marittimi, della pesca e dell’acquacoltura), che mira a sostenere iniziative per la gestione sostenibile delle risorse marine. L’emergenza economica e sociale causata dal granchio blu è grave, mettendo a rischio decine di famiglie e creando una crisi per le imprese e cooperative locali. Durante un incontro a Goro, il presidente Michele de Pascale e l’assessore all’Agricoltura Alessio Mammi hanno ribadito l’impegno della Regione. 

Alcuni granchi blu in una scatola (Depositphotos)
Alcuni granchi blu in una scatola (Depositphotos FOTO) – www.marinecue.it

I dettagli del progetto

Il progetto sperimentale prevede il ripopolamento con paralarve di polpo nelle aree colpite dal granchio blu. Ci sarà una collaborazione istituzionale con il centro universitario di produzioni ittiche di Cesenatico per sviluppare la riproduzione in cattività del polpo. Questi polpi, essendo predatori naturali del granchio blu, dovrebbero contribuire a ridurre la popolazione del crostaceo in modo biologico e sostenibile. 

Per garantire l’efficacia del progetto, saranno identificati siti strategici di rilascio lungo la costa tra Ravenna e Cattolica, scelti in base alla presenza del granchio blu e all’habitat adatto ai polpi. Un monitoraggio costante verrà effettuato per valutare l’efficacia del progetto e il rispetto delle tempistiche. I risultati saranno verificati tramite controlli regolari per osservare la distribuzione dei polpi e la diminuzione del granchio blu.