Avventura sott’acqua, quella appena terminata non era solo una bravata | Vogliono costruire città sottomarine

Illustrazione di una città sotto

Illustrazione di una città sotto l'acqua (Depositphotos FOTO) - www.marinecue.it

Sembrava una bravata, e invece quest’avventura ha avuto uno scopo (scientifico) ben preciso. Vediamo cosa accadrà ora!

L’idea di vivere sott’acqua sembra uscita da un film di fantascienza, ma in realtà ci sono già progetti seri in questa direzione. Con il cambiamento climatico e la crescita della popolazione, alcuni scienziati stanno esplorando l’idea di città sottomarine, vere e proprie strutture autosufficienti ancorate sui fondali oceanici.

Ovviamente, non è così semplice. Bisogna affrontare problemi enormi, come la pressione dell’acqua, l’approvvigionamento di ossigeno e la produzione di cibo. Senza contare il fattore psicologico: vivere in un ambiente chiuso, circondati dall’oceano, potrebbe non essere il massimo per tutti.

Esistono già habitat subacquei sperimentali, come Jules’ Undersea Lodge in Florida o il progetto Ocean Spiral dei giapponesi, che immagina una metropoli intera costruita sott’acqua. Ma per ora sono più idee che realtà concreta.

Forse un giorno potremo svegliarci con la vista su una barriera corallina invece che su un palazzo grigio. Ma fino ad allora, ci tocca restare sulla terraferma… e accontentarci di qualche immersione nei weekend.

L’uomo che ha vissuto sott’acqua

Vivere sott’acqua per 130 giorni suona come il sogno di un sub o l’incubo di un claustrofobico. Eppure, è esattamente quello che ha fatto Rudiger Koch, un ingegnere aerospaziale tedesco, stabilendo un nuovo record mondiale. Ha trascorso più di quattro mesi in una capsula di 30 metri quadri, sommersa a 11 metri di profondità al largo di Panama. Non male, considerando che il precedente record era di “soli” 100 giorni.

Secondo lui, è stata un’esperienza incredibile, al punto da provare un po’ di nostalgia una volta tornato in superficie. “Di notte, quando tutto si calma, il mare si illumina. È impossibile descriverlo, bisogna vederlo con i propri occhi”, ha raccontato. Insomma, tra bioluminescenza e pace assoluta, dev’essere stato un viaggio piuttosto suggestivo. Certo, vivere in uno spazio ristretto senza doccia per mesi non è il massimo, ma pare che la prima cosa che abbia fatto una volta tornato sia stata, ovviamente, una lunghissima doccia calda.

Illustrazione artistica di una persona che vive sotto l'acqua (Depositphotos)
Illustrazione artistica di una persona che vive sotto l’acqua (Depositphotos FOTO) – www.marinecue.it

Il futuro sott’acqua

Ma perché qualcuno dovrebbe rinchiudersi in una scatola di metallo sul fondo del mare per mesi? Koch non lo ha fatto solo per il record, ma per dimostrare che la vita sottomarina potrebbe diventare una realtà permanente. Secondo lui, gli oceani potrebbero essere la prossima frontiera per l’espansione umana, un’idea che suona quasi fantascientifica ma che inizia a essere presa sul serio da diversi scienziati.

Ci sono anche effetti collaterali interessanti: il precedente recordman, Joseph Dituri, ha scoperto che vivere sott’acqua per lunghi periodi ha migliorato la sua salute generale, abbassando colesterolo, pressione e livelli di infiammazione. Addirittura, l’ambiente iperbarico sembra accelerare la guarigione delle ferite e stimolare la replicazione cellulare. Tuttavia, non è tutto rose e fiori: la mancanza di luce solare può causare carenze di vitamina D, la pressione dell’acqua rende più complicate certe funzioni corporee (tipo andare in bagno) e l’isolamento può mettere alla prova anche le menti più equilibrate.