Nuova specie di mollusco: dopo vent’anni è stato risolto un piccolo “mistero”

I ricercatori per più di vent’anni non erano riusciti a scoprire molto su questo nuova specie, ma ora sanno qualcosa in più.

Immagina di essere nelle profondità dell’Oceano Pacifico, a più di 1.900 metri sotto il livello del mare. Lì non c’è luce, la pressione è schiacciante e l’acqua è gelida. Insomma, un ambiente per nulla accogliente, eppure proprio in queste condizioni estreme vive una creatura che ha lasciato perplessi gli scienziati per oltre vent’anni: il cosiddetto “mystery mollusk”, o semplicemente “mollusco misterioso”.

Questa strana creatura marina è stata avvistata per la prima volta nel 2000 dai ricercatori del Monterey Bay Aquarium Research Institute (MBARI) durante un’esplorazione nelle profondità del Monterey Canyon. Con il suo corpo traslucido di circa 13 centimetri, il mollusco ha un aspetto così unico che sembrava sfidare qualsiasi tentativo di classificazione. La sua caratteristica più stravagante? Una grande “cappa” che usa per intrappolare le prede e per spostarsi, quasi come una medusa.

E non è tutto: questo mollusco, quando si sente minacciato, può staccare parte della sua coda, che è contornata da tentacoli. Come se non bastasse, sia la coda che la cappa emettono una luce blu-verde che ricorda un planetario sottomarino. 

Finalmente, dopo anni di studi e più di cento osservazioni, gli scienziati hanno risolto il mistero: questa creatura appartiene a una nuova famiglia di nudibranchi, conosciuti anche volgarmente come “lumache di mare”. E con questo risultato è nata una nuova specie, battezzata Bathydevius caudactylus.

Un enigma dalle profondità

Quando i ricercatori del MBARI hanno incontrato per la prima volta Bathydevius caudactylus, non sapevano nemmeno dove collocarlo. Steven Haddock, uno dei biologi marini che partecipava all’esplorazione del 2000, ricorda chiaramente quel momento. La creatura era così diversa da tutto ciò che avevano visto che sembrava non appartenere a nessuna famiglia conosciuta. Nei successivi vent’anni, il team ha continuato a raccogliere dati, osservando più di 100 esemplari e studiandone alcuni direttamente nei laboratori MBARI.

Ciò che rende unico questo nudibranco è il suo mix di tratti. Ha caratteristiche simili a quelle di altre lumache di mare, come il corpo morbido e la capacità di muoversi agilmente nell’acqua. Ma è la sua cappa oversize e la coda piena di proiezioni simili a dita (chiamate dactyli) a renderlo così particolare. E non dimentichiamo le sue capacità di bioluminescenza, che aggiungono un tocco quasi magico alla sua figura già spettacolare. Dopo anni di tentativi e analisi genetiche, è emerso che Bathydevius caudactylus appartiene a una linea evolutiva che si è separata molto tempo fa dagli altri nudibranchi. Questo significa che, anche se ha alcune somiglianze con altre specie, molte delle sue caratteristiche si sono evolute in modo indipendente.

Un’illustrazione di Bathydevius caudactylus neu suo ambiente ( 2021 MBARI FOTO) – www.marinecue.it

Evoluzione e sorprese dal mondo sottomarino

Quello che colpisce di Bathydevius caudactylus è quanto sia diverso dagli altri nudibranchi, non solo nell’aspetto ma anche nel comportamento. Mentre la maggior parte delle lumache di mare vive sul fondale o vicino alla superficie, questa specie ha scelto il cuore della colonna d’acqua come suo habitat. Un adattamento insolito, ma che ha perfettamente senso in un ecosistema così estremo. Possiede caratteristiche simili possono evolversi più volte, in modo indipendente, ma vederlo accadere in un organismo così unico e in condizioni così diverse è davvero sorprendente.

E poi c’è quella bioluminescenza ipnotica. Le luci blu-verdi che emette non svolgono solo come ruolo a spaventare i predatori, ma potrebbero avere anche altre funzioni che gli scienziati stanno ancora cercando di capire. Forse per comunicare? O magari per attrarre le prede? Il bello è che, nonostante tutte le risposte che abbiamo trovato, ci sono ancora tante domande aperte.

Mattia Paparo

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