Squalo bianco, la sua permanenza sulla Terra è a rischio | La colpa è di un predatore spietato di terra
Lo squalo bianco è un noto predatore marino. Ma è a rischio estinzione a causa di un predatore terreste. Quale?
Creature straordinarie sono da sempre affascinate dall’uomo per la vastità e i misteri degli oceani. Tuttavia, i cambiamenti che alterano il corso naturale degli eventi spesso mettono in pericolo il delicato equilibrio marino.
Quando una specie iconica incontra difficoltà, le conseguenze possono andare oltre l’ambiente in cui vive, ponendo domande su come le nostre azioni influiscono sul mondo naturale.
Sembra strano pensare che nella catena della sopravvivenza marina e naturale, il predatore più temuto possa sparire alla mercé di un altro predatore, e non del suo ecosistema..
Un esperto ha portato alla luce un particolare caso, invitandoci a riflettere sull’importanza di preservare la biodiversità e sulle sfide che dobbiamo affrontare per garantire la sopravvivenza di tutti i tipi di ecosistema.
Cause del declino degli squali bianchi in Sudafrica
Negli ultimi anni, la popolazione di squali bianchi lungo le coste sudafricane ha registrato un significativo declino, rendendo sempre più rara l’osservazione di questi predatori marini; ne ha parlato il biologo Alessandro De Maddalena al Fatto Quotidiano. La principale causa di questa diminuzione è identificabile nella sovrapesca. Inoltre, la diminuzione delle risorse ittiche incide in modo particolare sui giovani esemplari di squalo bianco, i quali incontrano difficoltà nel reperire prede adeguate al loro sopravvivere.
In qualità di predatori in cima alla catena alimentare, essi svolgono un ruolo cruciale nel controllare le popolazioni di altre specie marine, contribuendo a mantenere biodiversità e salute degli habitat oceanici. La loro assenza potrebbe determinare grossi squilibri ecologici, con ripercussioni a iosa su tutto l’ecosistema.
Impatto sul turismo ed eco sostenibilità
Il Sudafrica è sempre stato inoltre rinomato per le attività di shark diving, le quali attiravano turisti da ogni parte del mondo, desiderosi di osservare da vicino gli squali bianchi nel loro habitat naturale. Il declino di tali animali ha messo in crisi questo settore turistico, costringendo numerosi operatori a chiudere o a diversificare le proprie proposte, orientandosi verso altre specie di squali meno iconiche.
Il biologo ha evidenziato quanto, nonostante il Sudafrica sia stato il primo Paese al mondo a dichiarare, nel 1991, lo squalo bianco come specie protetta, l’efficacia di tali misure si sia rivelata insufficiente. La pesca illegale e le catture accidentali continuano a rappresentare una minaccia per la specie, mentre le risorse destinate al monitoraggio e all’applicazione delle normative risultano insufficienti. Inoltre, l’installazione di reti anti-squalo lungo alcune coste, pur mirando a garantire la sicurezza dei bagnanti, ha provocato la morte di numerosi squali bianchi e di altre specie marine.